Cade e finisce nel torrente

Valdagno 2 febbraio 2020 Dramma intorno alle 13 in contrada Pregrassi, a Valdagno. Un 57enne è morto mentre stava tagliando alcune piante sotto il piano stradale della Sp45. L’uomo è caduto, rotolando lungo il pendio e finendo riverso dentro un piccolo torrente.Il personale medico del Suem 118 ha solo potuto constatare la morte del 57enne, residente nella stessa contrada. L’uomo potrebbe essere scivolato durante i lavori, ma non si esclude che a causare la caduta possa essere stato un malore. Dopo il nulla osta del magistrato il corpo è stato imbarellato e portato fino in strada dai vigili del fuoco. Le operazioni di soccorso sono terminate intorno alle 16.

 

Ricerca escursionista in Pasubio

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DOMENICA 26 GENNAIO. Dal primo pomeriggio di domenica, a Valli del Pasubio, sono scattate le ricerche per un escursionista di cui non si hanno più notizie da ieri. L’uomo, un 42 enne di Montecchio Maggiore, è uscito di casa nella giornata di sabato e non vi ha più fatto rientro. Questa mattina i familiari hanno fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri. L’auto dell’uomo è stata rinvenuta nel parcheggio del rifugio Balasso, ma di lui nessuna traccia. I vigili del fuoco intervenuti con il personale di Schio e Vicenza con l’UCL (unità di comando locale) dove stanno operando gli operatori TAS (topografia applicata al soccorso), che coordinano le ricerche anche con l’impiego dei nuclei cinofili arrivati dai comandi di Padova e Venezia. Alle ricerche stanno partecipando anche squadre del soccorso alpino.

LUNEDÌ 27 GENNAIO. ore 18 Stanno rientrando le ultime squadre del Soccorso alpino ancora impegnate nella ricerca dell’escursionista quarantaduenne di Montecchio Maggiore.

Dopo una prima fase questa mattina, altre zone sono state indagate nel pomeriggio e anche l’elicottero di Verona emergenza (arrivato al Passo Pian delle Fugazze perché al Balasso le nuvole impedivano l’avvicinamento) è tornato per trasportare in quota al Rifugio Papa tre squadre, delle quali una è scesa dalla Strada delle Gallerie, una dalla Val Fontana d’Oro, una dalla Strada degli Scarubbi. Oggi dopo le prime rotazioni della mattina, i soccorritori lasciati sul Monte Cornetto hanno percorso il Sentiero dell’Arroccamento, il Vajo Stretto, la discesa verso Malga Boffetal. Le squadre lasciate al Papa hanno invece visionato il Vajo sud, la direttissima e il Boale d’Inverno verso la bassa Val Canale. Altri gruppi si sono mossi con la Protezione civile nella zona attorno all’Ossario e sulle strade che da Forte Maso scendono a Contrà Pianegonda. I soccorritori hanno anche effettuato calate sotto il Monte Castiglieri. Controllata anche l’area attorno a Passo Baffelan e Passo Ganè. Oggi erano presenti una sessantina di persone del Soccorso alpino di Schio, coordinatore della ricerca, Arsiero, Padova, Recoaro – Valdagno e Verona, della Proezione civile di Schio e Valdagno, dei Vigili del fuoco e dell’Associazione nazionale dei carabinieri. Le autorità competenti stanno valutando come procedere nella ricerca nelle prossime ore.

 

Ore 8 Sono ripartite questa mattina le ricerche del quarantaduenne di Montecchio Maggiore, di cui non si sa più nulla da quando sabato ha parcheggiato la sua auto al Rifugio Balasso per una camminata sul Pasubio.

Ieri sera i tre cani molecolari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che hanno lavorato in sequenza, hanno individuato una traccia dalla macchina dell’uomo e oggi parte della ricerca si è concentrata nella zona dell’Ossario, mentre altre squadre sono tornate a battere i sentieri alti.

L’elicottero di Verona emergenza ha trasportato sulla parte sommitale del Pasubio i soccorritori, che stanno scendendo lungo i canali non visionati ieri. Alcune squadre sono invece state elitrasportate sul Monte Cornetto e stanno percorrendo gli itinerari che conducono al Ponte tibetano e altri canali.

In tutta l’area non c’è copertura telefonica e l’attività del cellulare dell’uomo, che non è raggiungibile, non ha dato alcun esito utile per una eventuale geolocalizzazione.

“Accerchiati, tiravano bottiglie”: i balordi contro i vigili del fuoco

Milano 1 gennaio 2020

I pompieri sono stati assaliti in via Gola. Erano intervenuti per spegnere un incendio in mezzo alla strada. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha permesso ai vigili del fuoco di terminare il loro lavoro

“Ci hanno accerchiato….tirato bottiglie e rubato le chiavi dell’autopompa, non permettendoci di fare il nostro lavoro. Solo l’intervento delle Volanti della PS e una Botte a supporto ci ha permesso di spegnere l’incendio di rifiuti buttati in mezzo alla strada”. La folle aggressione nei confronti dei pompieri intervenuti qualche minuto dopo la mezzanotte in via Gola, poco lontano dai Navigli, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. I vigili del fuoco erano intervenuti questa notte per spegnere il rogo di alcuni rifiuti gettati in mezzo alla via, forse lanciati in seguito ai bagordi fatti durante i festeggiamenti per l’ultima notte dell’anno.

L’aggressione ai Vigili del fuoco

Un gruppo di persone li ha però accerchiati e aggrediti, lanciando bottiglie e perfino rubando le chiavi dell’autopompa. Impedendo così ai pompieri di poter svolgere il loro lavoro. Una zona non facile quella di via Gola, nella periferia milanese, dove si è svolta ieri l’aggressione. Tanto da portare i vigili del fuoco a essere spesso accompagnati e scortati da agenti e militari. La scorsa notte però forse è mancato il tempo materiale per richiedere l’aiuto delle forze dell’ordine. Hanno quindi deciso di andare sul posto da soli, senza scorta. Appena arrivati sono stati accerchiati e attaccati. I vigili del fuoco non hanno quindi potuto svolgere il loro lavoro in breve tempo.

La necessità di chiedere i rinforzi

Prima di riuscire a spegnere le fiamme, che stavano continuando a espandersi, mettendo a repentaglio l’incolumità di residenti e abitazioni, hanno dovuto chiedere aiuto ai rinforzi. Ritardando quindi anche le operazioni necessarie a domare l’incendio. Quando sono arrivate le macchine della polizia, gli agenti intervenuti sono riusciti a riportare la situazione alla normalità, consentendo così ai pompieri di svolgere il loro lavoro. Come spiegato nel post sulla pagina Facebook: “Solo l’intervento delle volanti della polizia e un’altra autobotte a supporto ci hanno permesso di spegnere l’incendio di rifiuti buttati in mezzo alla strada subito dopo la mezzanotte”.

Tanti i commenti su Facebook

Tanti, tantissimi i commenti a supporto dei pompieri. Molti hanno voluto esprimere il loro sgomento per quanto avvenuto. Un utente ha scritto: “Ma come si fa a toccare gli uomini di un corpo che ti toglie dalle macerie e tira fuori da una macchina accartocciata, ti viene a prendere sopra a un tetto se sei in pericolo…..!!”. Vergognoso è stato il termine maggiormente usato per descrivere il terribile fatto.