Il Rogo della Stria Recoaro Terme

Come sempre presenti al Rogo della Stria i nostri Volontari Vigili del fuoco Distaccamento di Recoaro Terme soprattutto per motivi di sicurezza , e salvaguardia del nostro bellissimo territorio e di una tradizione dai tempi antichi :

LA LEGGENDA DELLA BEFANA

C’era una volta una casetta che sorgeva un po’discosta dal villaggio. Era una casetta piccola e un po’ malconcia, e ci viveva una vecchina che usciva ogni mattina per fare legna nel bosco. Poi tornava a casa e si sedeva accanto al focolare insieme al suo gattino. Raramente vedeva delle altre persone: nel villaggio aveva la fama di essere una strana vecchina, un po’ maga, e nessuno si spingeva fino a quella casetta isolata, soprattutto in inverno, quando venti gelidi colpivano a raffica
le regione. Una sera, una fredda sera di gennaio, la vecchina (che si chiamava Befana) sentì all’improvviso bussare alla sua porta. Naturalmente si spaventò: chi poteva essere, a quell’ora e con quel tempo? All’inizio non voleva aprire, ma poi la curiosità la vinse. E, quando aprì… oh, meraviglia! Davanti a lei c’erano tre orientali riccamente vestiti, che erano scesi dai loro cammelli per chiederle la strada per Betlemme. La vecchina era stupefatta: perché mai volevano andare a Betlemme? I tre viandanti – sì, proprio loro, i Re Magi! – le raccontarono allora che stavano andando a portare i loro doni al Bambino Gesù e la invitarono a unirsi a loro.
La Befana ci pensò un po’ su, ma… chi se la sentiva di partire con un freddo simile? Così li lasciò andare, dopo aver dato loro le indicazioni che chiedevano. Poi però si pentì. Aveva commesso un grande errore! Presto, doveva raggiungerli! Così uscì a cavallo della sua scopa (sì, la Befana un po’ maga lo era davvero!) per cercarli e andare con loro a rendere omaggio a Gesù, ma non riuscì più a trovarli. Perciò ebbe un’idea: si fermò in tutte le case, lasciando un dono a ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. E da allora ha continuato, anno dopo anno, a portare i suoi doni a tutti i bambini nella notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Come ogni anno siamo qui per augurare il Buon Natale e un Felice Anno Nuovo , dapprima a tutte le nostre famiglie che hanno supportato la nostra missione , a tutte le comunità che hanno in qualche modo contribuito alla nostra crescita professionale , a tutta la popolazione perchè va ricordato che e per voi che siamo qui sul territorio per quel servizio tecnico urgente. Un lavoro difficile il nostro , che consideriamo una missione in cui noi crediamo fermamente , ringraziamo i comuni con cui abbiamo collaborato anche per il semplice portare a conoscenza della nostra piccola realtà sia nelle manifestazioni , che in pompieropoli per i bambini , del resto diceva :

Non si fa il proprio dovere perchè qualcuno ci dica grazie , lo si fa per se stessi per la propria dignità . Oriana Fallaci

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

Distaccamento Vigili Del Fuoco Volontari Di Recoaro Terme

“flammas domamus donamus cordem” 

Festa della Patrona Santa Barbara

Come ogni anno la Festa di Santa Barbara rimane il nostro evento principale , in cui il Distaccamento di Recoaro festeggia nel loro piccolo , la sua Patrona , per lo più tra gli impegni in altri distaccamenti e comandi un grosso ringraziamento a chi si è prodigato ad andare in giro per la provincia a diversi festeggiamenti , ma sopratutto un grazie a tutti i distaccamenti che hanno accolto i nostri volontari del Distaccamento di Recoaro Terme con affetto e fratellanza uniti in uno stesso ed unico obbiettivo , il soccorso tecnico urgente a persone , animali e cose , impegno oneroso ma portato con grande professionalità e preparazione .

BUONA SANTA BARBARA A TUTTI

Motoclub Recoaro sempre più avanti di tutti anche con il cuore

Come sempre i Volontari dei Vigili del Fuoco Di Recoaro Terme sono sempre disponibili a chi ci richiede , ma quando si parla di Motoclub Recoaro , loro si sono sempre in prima linea , sempre pronti a donare qualcosa per la comunità e come sempre pensano per primi al distaccamento di Recoaro , non sono certo nuovi a questo tipo di donazioni certo , ma anche poco diventa un GRANDE GESTO

Non importa quanto sui dà ma quanto amore si mette nel dare . Madre Teresa di Calcutta

UN RINGRAZIAMENTO DI CUORE DA PARTE DI TUTTO IL DISTACCAMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RECOARO A CHI FA’ SENZA TANTE CHIACCHERE , E CI AIUTA AD AIUTARE .

MOTOCLUB RECOARO

Un murales trasforma il muro di cemento in un opera d’arte

Fonte L’eco vicentino La voce delle Notizie articolo di Omar Dal Maso

Murales dedicato ai pompieri davanti alla caserma: autori sono 70 studenti del Liceo Martini

Quando si uniscono le forze escono sempre delle cose fantastiche ed incredibili , un grosso plauso per un idea grandiosa che rende la Caserma dei Vigili del Fuoco di Schio un tocco di semplice bellezza.

I murales raccontano scenari ordinari di intervento dei vigili del fuoco, appunto, da incendi a salvataggi di persone e animali, ma anche di tanta umanità. Protagonisti i pompieri al pari di chi non appare nei disegni a muro, con i nomi degli autori – si tratta di studenti delle classi quarte e quinte del liceo scledense – riportati in calce a ciascuna “tavola”. Nell’ambito di un progetto Pcto (percorso di competenza trasversale e orientamento), infatti, le classi quarte e quinte dell’istituto hanno realizzato l’opera lungo la muratura che circonda la caserma. I disegni raccontano il mestiere del Vigile del Fuoco, visto dai ragazzi e le ragazze, tra coraggio, generosità e spirito di servizio.

“L’idea di questa collaborazione è nata nel 2021 – spiega Dennis Toniolo, uno dei vigili del Fuoco di Schio che ha seguito il progetto assieme al vice dirigente provinciale Leonardo Rubello e al capo del distaccamento scledense Fabio Sandri -. Dopo un lungo periodo caratterizzato dalla didattica a distanza abbiamo pensato, assieme al Martini, di dare la possibilità ai ragazzi di tornare a vivere delle esperienze formative insieme in un contesto nuovo. Per progettare e realizzare questo murales studenti e studentesse ci hanno messo il cuore, si sono davvero impegnati molto”.

“La collaborazione tra istituto e Vigili del Fuoco ha unito le necessità del territorio all’offerta formativa della scuola – spiega la dirigente scolastica del Martini, Linda Smurra – Questo progetto porta con sé un ventaglio di competenze degli studenti dal punto di vista artistico, ma anche sotto il profilo della cittadinanza attiva. I vigili del fuoco di Schio hanno elaborato un piano di sicurezza eccellente proprio per poter accompagnare in autonomia e continuità le attività formative. Il Comune di Schio è stato un partner disponibile e attento, permettendo che la collaborazione si svolgesse in modo sereno e efficace. I nostri studenti hanno accolto con grande entusiasmo questo progetto, che ci ha permesso di far sentire la “voce” del Martini”.

“Oltre ad essere veramente ben fatto, il murale realizzato assume un ulteriore valore perché racconta la quotidianità dei Vigili del Fuoco, sempre pronti a soccorrere il prossimo, attraverso gli occhi dei nostri ragazzi -aggiunge il Sindaco Valter Orsi –. Questo è uno dei quei progetti da valorizzare e ci auguriamo ci sia un proseguo anche per il prossimo anno scolastico».

Valle Agno Emergenze 3.0

Come sempre per la gente e con la gente , grazie all’invito di partecipazione per fare conoscere queste grandi associazioni di volontariato che operano nel nostro territorio , anche noi Vigili del Fuoco Volontari del Distaccamento di Recoaro Terme abbiamo fatto la nostra parte , e con entusiasmo abbiamo portato a conoscenza anche la nostra realtà che opera da diversi anni nel territorio, un ringraziamento al Sindaco Francesco Lanaro per l’invito, è stata una bella giornata.

Distaccamento volontari Vigili del Fuoco di Recoaro Terme


Una gran bella manifestazione quella di stamattina 1 ottobre a Cornedo, dove tutte le Forze di Protezione Civile, e non solo, si sono fatte conoscere alla cittadinanza, anche con prove pratiche.

Grazie veramente a tutti:

all’ Assessore Regionale Gianpaolo Bottacin che ci ha inviato i suoi saluti di buona manifestazione, alla Protezione Civile del Comitato Valle Agno con il Presidente Matteo Dal Lago, intervenuti anche con le squadre cinofile, di antincendio boschivo e la squadra idrovora.

Alla Protezione Civile ANA, con il coordinamento del Presidente Enrico Crocco e Giuseppe Bertoldi , intervenuta con la squadra di potabilizzazione acqua, che recentemente ha avuto il riconoscimento nazionale.

Alla Polizia Locale Valle Agno del Comandante Daniela Vani per le informazioni sullo stato di ebbrezza e le prove all’etilometro , all’ Associazione ANVU di Polizia Locale con il simulatore di guida; alla Federazione Motociclistica Italiana, alla Croce Rossa Italiana sez. di Valdagno, all’ Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo con il Presidente Alberto Signorin, ai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale e dei volontari del Distaccamento di Recoaro Terme, intervenuti con prove pratiche per i nostri bambini e ragazzi, ai Volontari dell’ Antincendio Boschivo di Recoaro Terme, al Gruppo di Protezione Civile Fuoristrada Valle Agno, all’ Associazione Radioamatori Agno – Chiampo con il Presidente Andrea Ongaro, al Gruppo Alpini di Cornedo Vicentino , al Capogruppo Raffaele Farardo e al vice Cardini Raffaele per averci ospitato a fine manifestazione, all’ Istituto Comprensivo Scolastico con la Dirigente Patrizia Lombardi che ha partecipato con alcune classi di ragazzi, la Proloco Cornedo Vicentino che ci ha aiutato.

Infine, a tutti i Sindaci e Assessori della Valle dell’ Agno, Giancarlo Acerbi, Davide Darantoni , Dario Tovo , Giovanni Ceola , il Consigliere Pellizzaro, anch’ essi intervenuti per sostenere e ringraziare tutti volontari di Protezione Civile che con il loro lavoro, umile e silenzioso, ci proteggono in caso di calamità e non solo.

Un arrivederci all’ anno prossimo!!!

Il sindaco Francesco Lanaro

Valle Agno Emergenze 3.0

Quest’anno finalmente si riparte con le associazioni di volontariato di Valle Agno Emergenze 3.0 , dove ci saremo anche noi Volontari del Distaccamento Vigili del Fuoco di Recoaro Terme , tutta la cittadinanza è invitata all’evento che si svolgerà quest’anno a Cornedo Vicentino il 1 ottobre 2022 in piazza Aldo Moro

INVITO ALLA CITTADINZA PER SABATO 1 OTTOBRE 2022 DALLE ORE 9:00 ALLE 12:00 IN PIAZZA A.MORO PER EVENTO “VALLE AGNO EMERGENZE 3.0”

La perdita di un Grande Uomo

Il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Recoaro si unisce ai famigliari , amici , Soccorso Alpino CNSAS , e a tutte le persone che lo conoscevano per la perdita del grande “uomo” che era Paolo , numerosi gli interventi che ci hanno visto collaborare assieme che in quel lavoro credeva fino in fondo , un lavoro fatto con certosina passione e con una professionalità impeccabile . Paolo era un grande uomo , un amico , la montagna l’avevi dentro , ora sei dentro quella montagna che tanto hai amato e che e stata compagna di una vita . Non eri certo uno sprovveduto , ci rivedremo la un giorno , tra le nuvole e sopra quelle nostre montagne. Grazie Paolo

Chi era Paolo

Espertissima guida alpina, Paolo Dani, 52enne di Valdagno, tra le vittime della valanga sulla Marmolada. “Come può una tragedia già immensa diventare ancora più grande. A noi sta succedendo questo”, il commento del Soccorso alpino veneto nel ricordare un apprezzatissimo e stimato collega. Dal 2012 al 2020 è stato a capo del soccorso alpino di Recoaro – Valdagno, dove era già vice capo, era tecnico di elisoccorso nella base di Verona dal 2003, istruttore regionale dal 2006, era guida alpina. “Paolo era molto altro. Non riusciamo a crederci. È tanto dura realizzare che non ti rivedremo. Non ci dimenticheremo mai di te”, dicono i soccorritori. “E ti penseremo sempre con il sorriso”.

Costa Concordia, dieci anni dal naufragio

Costa Concordia

Credo sia doveroso il ricordo di quei 8 uomini che per primi arrivarono alla costa Concordia , una testimonianza di chi per primo coordinò i soccorsi , i vigili del fuoco non si ritengono eroi , sono persone umane che mettono davanti a se una missione , salvare vite , con la loro costante e minuziosa continua preparazione e ognuno con le proprie specializzazioni , a loro va il nostro grandissimo ringraziamento e l’orgoglio di avere la possibilità di far parte di questo corpo , ed in questa grande famiglia .

Il racconto del coordinatore dei soccorsi dei vigili del fuoco

È incredibile ma già 10 anni sono trascorsi da quel venerdì 13 gennaio. Ricordo la corsa affannosa da Roma con la vettura irrispettosa di qualsiasi limite di velocità, le continue telefonate durante il percorso con l’amico, il prefetto Giuseppe Linardi, con cui già tracciavamo le linee della gestione dei soccorsi, le disposizioni al personale di Grosseto di cui ero comandante, il Centro operativo nazionale che pretendeva aggiornamenti che nessuno era in grado di fornire e mentre viaggiavo alla massima velocità verso Porto S. Stefano cercavo di prefigurarmi lo scenario operativo. Una nave da 3.000 persone semi affondata davanti Giglio Porto. Ma dove? Come? Difficile da credere, ancora più difficile prefigurarsi il piano operativo. Alle 22:45 sono sul molo, il fedele Roberto Trapassi è già lì con la mia attrezzatura. Mi cambio direttamente sulla banchina non c’è anima viva e fa dannatamente freddo, la motovedetta della Capitaneria di porto ci attende con i motori accesi. Conto i miei uomini nove in tutto, maledettamente pochi, ma è stato il meglio che siamo riusciti a fare con così poco preavviso, altri ne arriveranno, senza considerare i due sommozzatori trasportati con l’elicottero del Suem e già all’opera insieme ai colleghi della polizia.
Ci imbarchiamo nel nero inchiostro della notte sul mare, siamo tutti in silenzio, forse consci dell’ ardua sfida che ci attende. E infine eccola! Immensa balena spiaggiata, lucine intermittenti, a centinaia, ci lampeggiano da bordo, sono i naufraghi. Il primo impatto è da togliere il fiato, il mio primo pensiero è mo che c…o faccio. Ma è un attimo, scarto l’idea di scendere sul Giglio, si punta dritto verso la biscaglina di prua, troppo ripida per fare scendere i passeggeri e pertanto libera. Il moto ondoso provocato dalle numerose imbarcazioni accorse non rende facile l’arrembaggio siamo costretti a cambiare natante in mare aperto e a trasbordare su di un gommone, da lì finalmente affianchiamo la murata e iniziamo l’ascesa. In poco siamo sul fianco della nave. Decine di persone rassegnate ci guardano dai ponti sottostanti in cui sono rimaste bloccate. Decidiamo di dividerci in due squadre, una capitanata da Roberto si inoltra nell’interno dello scafo, l’altra alle mie dipendenze opera sui ponti esterni. Ho la necessità di mantenere i contatti telefonici con i vertici delle Amministrazioni, sono l’unico comandante a bordo. Già! Ho cercato invano gli ufficiali della nave, tutti hanno seguito l’esempio del loro famigerato capitano, tutti fuggiti.
Le ore passano veloci siamo saliti che era mezzanotte e già albeggia. Lo sbarco e il recupero dei superstiti procede senza sosta. Non abbiamo il tempo di pensare a cosa accadrebbe se la nave, come tutti si aspettano iniziasse la sua corsa verso gli abissi. Si muove sotto i nostri piedi, continua a inclinarsi ma non appare allontanarsi dalla linea di costa. Sono le otto, altro personale è arrivato da Grosseto e da Civitavecchia, abbiamo sbarcato l’ultima infortunata, una ragazza con delle fratture agli arti. Tempo di scendere a terra. Salgo da buon ultimo sulla barca della capitaneria accostata alla murata di poppa. Metto finalmente piede sull’isola e il mio sommesso ringraziamento va a santa Barbara, è andata bene anche questa volta.
Ma è da qui che inizia il difficile, bisogna organizzare le ricerche affrontando uno scenario per il quale non valgono né esperienza né procedure. Un foglio bianco su cui scrivere una pagina di riscossa della nazione. Chiamo il ministero voglio i migliori, mi traggiungeranno sull’isola Fabio Cuzzocrea, all’epoca comandante di Nuoro per aiutarmi nella gestione dei sommozzatori e Fabio Bargagna uno degli esperti nazionali Saf. Alle 8:30 la prima riunione operativa c’è il sindaco Sergio Ortelli, il comandante della Capitaneria, I miei funzionari Sgherri e Trapassi e pochi altri. Lo stato di emergenza verrà decretato solo dopo 10 giorni, nonostante le interlocuzioni con Franco Gabrielli Capo dell Protezione civile siano frequenti, di fatto siamo soli e i problemi tanti. Bisogna assicurare la logistica ai soccorritori e la piccola isola certo non aiuta, impensabile istallare un campo base, gestire i giornalisti arrivati da tutto il mondo, la libertà di stampa è garanzia di democrazia e va difesa, ma i cronisti sono un problema. Ci sono i parenti delle vittime, debbo gestire da responsabile dei soccorsi, nomina arrivata nella notte, i soccorritori di polizia di stato, guardia di finanza, capitaneria di porto, vigili del fuoco, comsubin della marina militare oltre ai volontari del Cnsas. Sono ore febbrili i traghetti da Porto S. Stefano scaricano uomini e mezzi e imbarcano i naufraghi. In 24 ore abbiamo rimandato tutti a casa e dato inizio alle ricerche a bordo nave. I piani di emergenza prendono forma, troviamo con i nostri Saf due passeggeri di nazionalità coreana rimasti bloccati a bordo, li riportiamo in salvo seguiti a poche ore dall’ultimo superstite, il commissario di bordo. Le ricerche continuano sia nella parte immersa che in quella emersa. Lavorare in quell’universo capovolto che è diventato il relitto più famoso del mondo non è semplice. Isoliamo la base operativa, una porzione del porto che comprende la veranda di un ristorante chiuso nel periodo invernale mio nuovo centro di comando e lavoriamo. Non sappiamo nulla della stabilità dello scafo e questa è la mia più grande preoccupazione, oltre al possibile inquinamento delle acque che metterebbe in crisi i dissalatori, la possibilità che qualche naufrago finito in mare sia stato trascinato via dalla corrente, la necessità di garantire l’operatività dei reparti, fare la conta dei dispersi, evitare infortuni al personale in uno scenario allucinante.
Il resto è cronaca. L’operazione Costa Concordia sarà un grande successo operativo e tecnologico. Nessuno al mio comando ha subito infortuni, si è lavorato in perfetta armonia tra diverse amministrazioni, abbiamo assolto al pietoso compito di restituire i corpi delle vittime. Il 12 notte ci ritroveremo in forma privata al Giglio, senza gradi, lustrini o riflettori, solo lî per onorare le vittime di questa tragedia del mare e da amici stringerci a coorte ancora una volta per dirci che c’è sempre un’Italia sana, la parte più bella di una grande nazione.
Un unico rimpianto non essere riuscito a fare ottenere a quegli undici eroici vigili del fuoco della prima ora il dovuto riconoscimento.
E che nessuno gridi più un inutile: «salga a bordo cazzo».

Ennio Aquilino
*coordinatore soccorsi vigili del fuoco

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