Pompieropoli si colora di blu

Vicenza 2 aprile 2023

Buongiorno nel ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questa grande opportunità , in una giornata che colora di blu , per l’autismo , dimostrando così che i volontari dei Vigili Del Fuoco sono sempre presenti quando c’è da fare , ma anche negli eventi gioiosi e dove l’unità fa la differenza , tutti insieme per un unico scopo , siamo fieri di quello che abbiamo contribuito a rendere possibile .

Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo.

Madre Teresa di Calcutta

Distaccamento Vigili Del Fuoco Di Recoaro Terme

RINGRAZIAMENTI

Comando Vigili Del Fuoco Di Vicenza

L’occasione mi è particolarmente gradita per formulare vive congratulazioni a tutto il personale intervenuto di questo Comando, in particolare al personale dell’ ANVVF sezione di Vicenza, dei Distaccamenti Volontari di Thiene e di Recoaro, che con il loro prezioso contributo hanno reso possibile la realizzazione dell’evento in oggetto.

Per il COMANDANTE
D.V. RUBELLO Ing. Leonardo

Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale

Spettabile Comando Vicenza e Distaccamenti Vigili del Fuoco Volontari Thiene e Recoaro, desidero esprimere il più vivo e sentito ringraziamento della preziosa collaborazione del personale del Comando Vicenza e dei sopra citati Distaccamenti Vigili Volontari con il loro personale, della magnifica giornata a cui abbiamo aderito alla manifestazione indetta dalla “ Associazione l’autismo Vicenza “ per la raccolta fondi, con la significativa cifra di circa 1.500 euro, con viva soddisfazione e ringraziamenti della Presidente Antonella Pozza della nostra importante presenza con la pompieropoli. Rinnovo il vivo ringraziamento e colgo l’occasione per porgervi distinti saluti.

Renzo Pavan

Autismo Triveneto

Carissimi, per noi è tempo di bilanci e nel ripensare a Pompieropoli per l’autismo non posso non essere felice e grata per la possibilità che ci avete donato. È stata per noi una giornata davvero memorabile, ricca di emozioni e grande soddisfazione per la larga partecipazione. L’evento è stato realizzato con grande attenzione da parte vostra. Avete saputo fare vostri tutti i suggerimenti e le indicazioni che siamo stati in grado di fornirvi rispetto agli autismi. Avete accolto con generosità tutti i bambini con autismo che hanno partecipato alle attività. Sono fiera di questa collaborazione che spero possa avere risvolti nel prossimo futuro per poter dar spazio a chi è in difficoltà. A nome di tutti i soci di Autismo Triveneto e delle famiglie che hanno aderito all’iniziativa voglio ringraziare per l’entusiasmo, la professionalità e il coinvolgimento che avete dimostrato nella realizzazione di questo grande evento. Cordiali saluti. La Presidente di Autismo Triveneto

Antonella Dalla Pozza

ASSOCIAZIONE AUTISMO TRIVENETO ONLUS

Pompieropoli per l’autismo – soccorso inclusivo è stato il primo evento inclusivo, adatto a bambini e ragazzi con autismo, realizzato grazie ad una sinergia unica. Un percorso realizzato con attenzione e cura da parte di Vigili del Fuoco e Volontari sotto la supervisione della Presidente di Autismo Triveneto, Antonella Dalla Pozza , al fine di garantire la migliore esperienza possibile per le famiglie di bambini con autismo. Con il patrocinio del Comune di Vicenza, la collaborazione del Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco di Vicenza e l’ Associazione Nazionale Vigili Del Fuoco sez. di Vicenza, Pompieropoli per l’autismo ha avuto un enorme successo.

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso questo evento unico, ai volontari, ai Vigili del Fuoco e alle famiglie che oggi hanno sfidato pioggia e sole per essere con noi .

CONTATTI :

https://www.facebook.com/autismotriveneto

Sito : http://www.autismotriveneto.it/

E-mail : info@autismotriveneto.it

Cell : +39 388 477 9271

Via G.G.Trissino 161 36100 Vicenza, Veneto

Motoclub Recoaro sempre più avanti di tutti anche con il cuore

Come sempre i Volontari dei Vigili del Fuoco Di Recoaro Terme sono sempre disponibili a chi ci richiede , ma quando si parla di Motoclub Recoaro , loro si sono sempre in prima linea , sempre pronti a donare qualcosa per la comunità e come sempre pensano per primi al distaccamento di Recoaro , non sono certo nuovi a questo tipo di donazioni certo , ma anche poco diventa un GRANDE GESTO

Non importa quanto sui dà ma quanto amore si mette nel dare . Madre Teresa di Calcutta

UN RINGRAZIAMENTO DI CUORE DA PARTE DI TUTTO IL DISTACCAMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI DI RECOARO A CHI FA’ SENZA TANTE CHIACCHERE , E CI AIUTA AD AIUTARE .

MOTOCLUB RECOARO

Lotta contro gli incendi di interfaccia

COME FARE PREVENZIONE

Nella prima fascia intorno all’abitazione, con un raggio di distanza di almeno 1O m, è consigliato adottare le mag­giori precauzioni riducendo il carico di combustibile vege­tale. In quest’area bisogna prioritariamente considerare la tipologia delle specie presenti, e la loro distribuzione nelle spazio è preferibile pertanto utilizzare piante a bassa ca­pacità dì infiammabilità (ad esempio. evitare l’uso di macchia mediterranea, piante oleose e resinose). limitandone la distribuzione e la continuità nello spazio verticale e oriz­zontale. Nella seconda fascia, di 10-30 m , è consigliato comun­que operar e una riduzione del carico, seppur in misura mi­nore rispetto alla prima fascia. La copertura arborea non dovrebbe essere superiore al 40%. In caso di terreno in sensibile pendenza è opportuno aumentare la distanza tra le chiome, e tra queste e l’abitazione.

NORME PRATICHE PER LA PREVENZIONE

  • taglia regolarmente l’erba;
  • mantieni la base delle chiome degli alberi a minimo 2.5 m dal terreno per evitare la continuità verticale tra il suolo e la chioma;
  • mantieni le chiome degli alberi distanti tra loro almeno 2.5 m e distanti 5m da tetti e strutture;
  • per scongiurare /’effetto “miccia” evita la presenza di siepi senza elementi di discontinuità o siepi che terminano adiacenti all’abitazione;
  • mantieni le piante del giardino bene irrigate;
  • predisponi una riserva idrica multifunzionale (1,5 m3 di acqua)

GESTIONE DELLE STRUTTURE

  • mantieni i tetti e le grondaie pulite dal deposito di aghi e foglie;
  • mantieni sfiati e altre aperture pulite da foglie ed aghi, ed eventualmente installa una rete metallica a maglia stretta;
  • nella prima fascia (1O m) è consigliato /’installazione di un impianto di irrigazione;
  • è utile dotarsi di un tubo dell’acqua di una lunghezza adeguata per poter operare su tutti i lati de/l’abitazione;
  • installa gazebi e tende da sole con telo richiudibile;
  • proteggi con particolare attenzione i serbatoi di gpl;
  • non creare accumuli di legna e altro materiale facil- mente combustibile adiacente al/’abitazioni;
  • ricorda sempre dove si trovano le valvole di chiusura del gas ed il quadro generale della corrente elettrica;
  • conosci il piano di protezione civile comunale ed i numeri d’emergenza;
  • conosci quali sono le aree di attesa dove recarsi in caso d’evacuazione;
  • consulta il bollettino sul rischio incendio boschivo.

COME ESSERE E SENTIRSI PRONTI

Gestione del giardino e delle strutture:

  • chiudi le finestre e gli avvolgibili/persiane;
  • chiudi le tende da sole ed i gazebi;
  • proteggi le prese d’aria de/l’abitazione;
  • rimuovi materiale che può facilmente volare con il vento (ombrelloni, gonfiabili nelle piscine, vestiti ad asciugare, ecc.);
  • rimuovi eventuale materiale infiammabile temporaneamente presente nel giardino (residui di potature, ecc.);
  • sposta le auto in zone sicure (garage o aree prive di vegetazione e siepi) e chiudi i finestrini delle vetture;
  • chiudi rubinetti del gas;
  • disconnetti i sistemi automatici di apertura di porte e cancelli. Lasciando aperte le vie di accesso e di fuga

NORME DI COMPORTAMENTO

  • verifica e predisponi il tubo di irrigazione, ed eventualmente bagna il lato della proprietà dal quale proviene l’incendio;
  • attiva l’impianto d’irrigazione del giardino;
  • verifica chenon ci siano ostacoli nella viabilità di accesso all’abitazione e negli spazi di manovra che possono essere utili ai mezzi di soccorso;
  • vestiti con indumenti non facilmente infiammabili e cheproteggono tutto il corpo;
  • predisponi dei secchi con acqua e dotati di asciugamani da inumidire;
  • segui le indicazioni delle strutture locali di protezione civile;
  • awisa i vicini di quanto sta succedendo;
  • sposta in zona sicura gli animali, limitando per quanto possibile i loro confinamento in aree circoscritte;
  • non utilizzare i numeri d’emergenza per richiedere informazioni.

METTERSI IN SALVO

  • chiudi e sigilla tutte le porte con dei panni bagnati;
  • comunica la situazione alle autorità locali di protezione civile o alle strutture di soccorso e rimani in contatto con /oro;
  • stai distante dalle finestre (i vetri possono scoppiare con il calore);
  • trova riparo nella parte dell’abitazione opposta all’arrivo del fronte di fiamma;
  • tieni vicino una torcia ed alcuni secchi con acqua;
  • proteggiti dal fumo con un fazzoletto bagnato sul viso;
  • proteggiti dal calore con indumenti umidi.

COME EVITARE IL PERICOLO D’INNESCO

  • rispetta i divieti e le norme di abbruciamento dei residui vegetali disposte dalle regioni e dalle autorità locali;
  • rispetta i divieti e le norme di accensione de barbecue disposte dalle regioni e dalle autorità locali;
  • non accendere fuochi in giornate ventose;
  • fai attenzione quando svolgi lavorazioni che possono produrre scintille (ad esempio, smerigliatrici e saldatori) o di fiamme libere (ad esempio fiaccole);
  • fai attenzione a/l’utilizzo di macchinari e attrezzi agricoli con organi rotanti che, al contatto con il terreno, possono produrre fiamme libere o scintille;
  • non parcheggiare l’auto sopra erba o foglie secche;
  • non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi accesi;
  • rispetta i divieti e le norme per svolgere i fuochi pirotecnici ed il lancio delle lanterne cinesi.

Permane il decreto comunale di divieto abbruciamento

Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi. (Albert Einstein)

Nonostante tutte le informazioni e le prescrizioni , avvisi alla cittadinanza riguardo le gravi condizioni di siccità sul nostro territorio , siamo sempre in prima linea con lo spegnimento di incendi , che oltre ad essere dolosi , molti sono frutto di incuria della popolazione , le condizioni climatiche favoriscono la propagazione degli incendi , divenendo incontrollabili .

Vi chiediamo il massimo rispetto delle norme di sicurezza e del rispetto delle ordinanze comunali …AIUTATECI AD AIUTARE , chiamate il 115 , per qualsiasi evenienza non aspettate che diventi impossibile da spegnere.

Ultimi incendi : Bosco di Tretto Branzome , Monte summano , Foza , Monte Civillina

Costa Concordia, dieci anni dal naufragio

Costa Concordia

Credo sia doveroso il ricordo di quei 8 uomini che per primi arrivarono alla costa Concordia , una testimonianza di chi per primo coordinò i soccorsi , i vigili del fuoco non si ritengono eroi , sono persone umane che mettono davanti a se una missione , salvare vite , con la loro costante e minuziosa continua preparazione e ognuno con le proprie specializzazioni , a loro va il nostro grandissimo ringraziamento e l’orgoglio di avere la possibilità di far parte di questo corpo , ed in questa grande famiglia .

Il racconto del coordinatore dei soccorsi dei vigili del fuoco

È incredibile ma già 10 anni sono trascorsi da quel venerdì 13 gennaio. Ricordo la corsa affannosa da Roma con la vettura irrispettosa di qualsiasi limite di velocità, le continue telefonate durante il percorso con l’amico, il prefetto Giuseppe Linardi, con cui già tracciavamo le linee della gestione dei soccorsi, le disposizioni al personale di Grosseto di cui ero comandante, il Centro operativo nazionale che pretendeva aggiornamenti che nessuno era in grado di fornire e mentre viaggiavo alla massima velocità verso Porto S. Stefano cercavo di prefigurarmi lo scenario operativo. Una nave da 3.000 persone semi affondata davanti Giglio Porto. Ma dove? Come? Difficile da credere, ancora più difficile prefigurarsi il piano operativo. Alle 22:45 sono sul molo, il fedele Roberto Trapassi è già lì con la mia attrezzatura. Mi cambio direttamente sulla banchina non c’è anima viva e fa dannatamente freddo, la motovedetta della Capitaneria di porto ci attende con i motori accesi. Conto i miei uomini nove in tutto, maledettamente pochi, ma è stato il meglio che siamo riusciti a fare con così poco preavviso, altri ne arriveranno, senza considerare i due sommozzatori trasportati con l’elicottero del Suem e già all’opera insieme ai colleghi della polizia.
Ci imbarchiamo nel nero inchiostro della notte sul mare, siamo tutti in silenzio, forse consci dell’ ardua sfida che ci attende. E infine eccola! Immensa balena spiaggiata, lucine intermittenti, a centinaia, ci lampeggiano da bordo, sono i naufraghi. Il primo impatto è da togliere il fiato, il mio primo pensiero è mo che c…o faccio. Ma è un attimo, scarto l’idea di scendere sul Giglio, si punta dritto verso la biscaglina di prua, troppo ripida per fare scendere i passeggeri e pertanto libera. Il moto ondoso provocato dalle numerose imbarcazioni accorse non rende facile l’arrembaggio siamo costretti a cambiare natante in mare aperto e a trasbordare su di un gommone, da lì finalmente affianchiamo la murata e iniziamo l’ascesa. In poco siamo sul fianco della nave. Decine di persone rassegnate ci guardano dai ponti sottostanti in cui sono rimaste bloccate. Decidiamo di dividerci in due squadre, una capitanata da Roberto si inoltra nell’interno dello scafo, l’altra alle mie dipendenze opera sui ponti esterni. Ho la necessità di mantenere i contatti telefonici con i vertici delle Amministrazioni, sono l’unico comandante a bordo. Già! Ho cercato invano gli ufficiali della nave, tutti hanno seguito l’esempio del loro famigerato capitano, tutti fuggiti.
Le ore passano veloci siamo saliti che era mezzanotte e già albeggia. Lo sbarco e il recupero dei superstiti procede senza sosta. Non abbiamo il tempo di pensare a cosa accadrebbe se la nave, come tutti si aspettano iniziasse la sua corsa verso gli abissi. Si muove sotto i nostri piedi, continua a inclinarsi ma non appare allontanarsi dalla linea di costa. Sono le otto, altro personale è arrivato da Grosseto e da Civitavecchia, abbiamo sbarcato l’ultima infortunata, una ragazza con delle fratture agli arti. Tempo di scendere a terra. Salgo da buon ultimo sulla barca della capitaneria accostata alla murata di poppa. Metto finalmente piede sull’isola e il mio sommesso ringraziamento va a santa Barbara, è andata bene anche questa volta.
Ma è da qui che inizia il difficile, bisogna organizzare le ricerche affrontando uno scenario per il quale non valgono né esperienza né procedure. Un foglio bianco su cui scrivere una pagina di riscossa della nazione. Chiamo il ministero voglio i migliori, mi traggiungeranno sull’isola Fabio Cuzzocrea, all’epoca comandante di Nuoro per aiutarmi nella gestione dei sommozzatori e Fabio Bargagna uno degli esperti nazionali Saf. Alle 8:30 la prima riunione operativa c’è il sindaco Sergio Ortelli, il comandante della Capitaneria, I miei funzionari Sgherri e Trapassi e pochi altri. Lo stato di emergenza verrà decretato solo dopo 10 giorni, nonostante le interlocuzioni con Franco Gabrielli Capo dell Protezione civile siano frequenti, di fatto siamo soli e i problemi tanti. Bisogna assicurare la logistica ai soccorritori e la piccola isola certo non aiuta, impensabile istallare un campo base, gestire i giornalisti arrivati da tutto il mondo, la libertà di stampa è garanzia di democrazia e va difesa, ma i cronisti sono un problema. Ci sono i parenti delle vittime, debbo gestire da responsabile dei soccorsi, nomina arrivata nella notte, i soccorritori di polizia di stato, guardia di finanza, capitaneria di porto, vigili del fuoco, comsubin della marina militare oltre ai volontari del Cnsas. Sono ore febbrili i traghetti da Porto S. Stefano scaricano uomini e mezzi e imbarcano i naufraghi. In 24 ore abbiamo rimandato tutti a casa e dato inizio alle ricerche a bordo nave. I piani di emergenza prendono forma, troviamo con i nostri Saf due passeggeri di nazionalità coreana rimasti bloccati a bordo, li riportiamo in salvo seguiti a poche ore dall’ultimo superstite, il commissario di bordo. Le ricerche continuano sia nella parte immersa che in quella emersa. Lavorare in quell’universo capovolto che è diventato il relitto più famoso del mondo non è semplice. Isoliamo la base operativa, una porzione del porto che comprende la veranda di un ristorante chiuso nel periodo invernale mio nuovo centro di comando e lavoriamo. Non sappiamo nulla della stabilità dello scafo e questa è la mia più grande preoccupazione, oltre al possibile inquinamento delle acque che metterebbe in crisi i dissalatori, la possibilità che qualche naufrago finito in mare sia stato trascinato via dalla corrente, la necessità di garantire l’operatività dei reparti, fare la conta dei dispersi, evitare infortuni al personale in uno scenario allucinante.
Il resto è cronaca. L’operazione Costa Concordia sarà un grande successo operativo e tecnologico. Nessuno al mio comando ha subito infortuni, si è lavorato in perfetta armonia tra diverse amministrazioni, abbiamo assolto al pietoso compito di restituire i corpi delle vittime. Il 12 notte ci ritroveremo in forma privata al Giglio, senza gradi, lustrini o riflettori, solo lî per onorare le vittime di questa tragedia del mare e da amici stringerci a coorte ancora una volta per dirci che c’è sempre un’Italia sana, la parte più bella di una grande nazione.
Un unico rimpianto non essere riuscito a fare ottenere a quegli undici eroici vigili del fuoco della prima ora il dovuto riconoscimento.
E che nessuno gridi più un inutile: «salga a bordo cazzo».

Ennio Aquilino
*coordinatore soccorsi vigili del fuoco

PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE SU RAIPLAY CARLO LUCARELLI APNEA https://www.raiplay.it/programmi/apnea

Il pensiero di una mamma

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Ci sono dei pensieri semplici , ma fondamentali per chi crede in questa missione , così nel bene nel male , come quando suona la sirena e si parte per l’intervento , con l’intento unico di tornare in caserma stanchi ma felici per aver aiutato qualcuno , e qualche volta tristi per non aver potuto fare di più , ma consapevoli di aver fatto tutto il possibile per salvare una vita , un animale , un abitazione , una fabbrica che da lavoro a famiglie m tutto questo è il vigile del fuoco , tutti uniti permanenti e volontari per un unico scopo , il soccorso tecnico urgente a salvaguardia di persone , animali e cose.

Campo scuola per i bambini

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Il distaccamento Volontari di Recoaro Terme torna nel campo estivo per i bambini a Rovegliana , vedere gli occhi sgranati ad ammirare il nostro operato , le nostre attrezzature , ci riempie il cuore e tutto questo non ha prezzo.

Ringraziamento

Grazie mille a tutti, in particolare a Andrea, Fabio e Stefania, per la disponibilità e la professionalità dimostrata , i bambini sono stati entusiasti ed emozionati. Siete stati il migliore intervento esterno del nostro centro estivo!

Le educatrici Margherita, Anna e Silvia

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Pinuccio un ” Diverso ma Uguale “

Pinuccio un “diverso ma Uguale “e la famiglia del corpo nazionale 

Un paio d’anni fa qualcuno al Viminale mi disse… “Voi non siete la stessa cosa deglì 20604311_101510097232071_1667659034599776607_neffettivi non siete uguali”. Quel signore era il Sottosegretario al Ministero degli Interni On.le Giampiero Bocci (PD) con delega al Vigili del Fuoco. lo gli risposi “E’  vero , non siamo la stessa cosa, ma facciamo esattamente gli stessi inter­venti e corriamo gli stessi rischi insieme al nostri colleghi effettivi”. Lui non capì e andò dritto per la sua strada.Ma la verità è ineludibile e soprattutto non la ri­scrive la politica o la fantomatica “pressione sin­dacale”. Eccoci quindi purtroppo qui, oggi, a piangere uno di quelli che non sono la stessa cosa, ma che hanno lasciato la propria vita sul­l’intervento purtroppo come è successo agli altri colleghi di Catania qualche tempo prima.Noi,che saliamo sull’autopompa, sappiamo bene che Il grado o Il ruolo non fa Il pompiere ne pur­ troppo ti esime dal rischio … di morire. Il fuoco non fa distinzione, come Il cittadino che chiede soccorso non guarda se sul fregio c’è scritto vo­lontario oppure no. Chissà se questa nuova aria politica espirata dal popolo, nella cabina eletto­rale, toglierà un po’ di presunzione e porterà un po’ di saggezza a chi ci governa. Chissà se un giorno arriverà la giusta attenzione a questi figli di un’unica famiglia, diversi ma uguali, incomin­ciando a portargli un po’ più di rispetto magari da vivi e non da morti. Oggi però sappiamo che dob­biamo continuare a combattere per la nostra so­pravvivenza  ricominciando  dopo  un  colpo durissimo,la scomparsa di un amico,un collega, un figlio e lo dobbiamo fare guardando avanti so­stenendoci su quello che c’è di buono.Il giorno del funerale di Pinuccio La Vigna,nella sua città natale in provincia di Campobasso,riporta i miei ricordi a questi giorni difficili e in particolare a due momenti su tutti che hanno segnato In maniera in­delebile la mia anima più forse ancora della com­memorazione nella chiesa ad Assago di fronte alle massime autorità e ai vigili volontari provenienti da ogni parte d’Italia.La telefonata di quel maledetto venerdì sera men­tre ero a Roma,ad incidente appena avvenuto, con le sue fasi concitate nel tentativo di dare un concreto sostegno ai colleghi e alla famiglia e a far si che la polizza assicurativa a cui Pinuccio aveva aderito tesserandosi con noi,fosse immediatamente operativa. Alle Domenica in distacca­mento con il Capo  del Corpo  Nazionale  lng. Giorni, il Direttore Regionale non ché Comandante Reggente di Milano Pellicano e Il Dirigente ad­detto ovvero il Vice Comandante Abate. DI Pinuc­cio e degli splendidi ragazzi di PIEVE con Il suo capo, Il collega RADAELLI,non mi dimenticherò mai e penso che se ne parlerà ancora a lungo.

Oggi però voglio partavi della grande umanità di­mostrata dai nostri più alti vertici del Corpo Na­zionale In questi giorni e In particolare Domenica prima del funerale di Stato.Pinuccio-La-Vigna

Gioacchino, un Capo del Corpo Nazionale che sicuramente verrà da tutti ricordato per la sua si­gnorilità: un uomo,un gentiluomo.Figlio d’arte con i pompieri nel DNA che domenica non riu­sciva a trattenere la commozione, ferito come un padre che perde un suo figlio. Da papà ha stretto ognuno di loro parlandogli a lungo. Da papà sa­pendo che la famiglia, Il Corpo Nazionle, aveva accusato nuovamente Il colpo a poche settimane da un’altra enorme tragedia, quella appunto di Catania che aveva visto cadere due colleghi per­manenti; ha preso in mano le redini della casa, fa­cendosi sentire ancora più presente e volendo a tutti i costi stringere a se i suoi figli …tutti. Non a caso subito dopo è corso alla sede Centrale di Milano di via Messina. Tutto il personale del Co­mando lo attendeva insieme ai colleghi degli altri distaccamenti volontari. La famiglia stava facendo quello che tutte le famiglie purtroppo fanno quando succedono certe tragedie.Serra i ranghi. Si stringe e allo stesso tempo si fortifica.

Dante, 34 anni nel Corpo Nazionale con una carriera che parla da se,con incarichi di comando e dirigenziali praticamente in tutta Italia.Già coman­dante nella sua Milano che l’aveva visto laurearsi, ora Dirigente Generale e Direttore Regionale della Lombardia. Un altro Uomo con la U maiuscola. Un altro padre e allo stesso tempo come un parente stretto, uno di famiglia per i famigliari di Pinuccio. Per loro e per tutti noi un punto di riferimento as­soluto. Sempre vìcino allo Zio e alla compagna di Pinuccio come se fosse davvero stato uno che fre­quentava le loro case da una vita. Un’umanità è una delicatezza che non si possono scrivere su un curriculum ma che sono davanti agli  occhi di tutti. Mario, quello che ha tentato di nascondere di più la sofferenza. Primo dirigente dopo aver svolto vari incarichi ed essere stato Comandante di Como, ora Vice Comandante nel Comando che l’ha lan­ciato come Funzionario del Corpo Nazionale. Mario soffre da pompiere, In silenzio,cercando di non far trasparire nulla. Mario è un ufficiale che Sa cosa significa avere le mani sporche sull’inter­vento, L’Aquila e L’Emilia con i loro tragici terremoti ne sono testimoni. Mario sa che la truppa quando accusa un colpo del genere ha bisogno del Co­mandante. Di quello con lo sguardo fermo, che non fa trasparire l’emozione e indica la rotta.In assoluta sintonia con i suoi superiori,proferisce stare al suo posto,senza riflettori.Mario fa funzionare tutto alla perfezione.E se oggi un Comando impor­tantissimo è difficilissimo come Milano funziona bene è grazie a gente come Lui. Mario è un pom­piere come speriamo di diventare noi.

Li ho volutamente chiamati per nome. non per vantarmi dell’amicizia e stima che mi lega con tutti e tre dopo anni di lavoro insieme, ma per sottolineare quello che in molti sicuramente non cono­scevamo o semplicemente non hanno avuto la fortuna di scoprire e vedere come l’ho avuta io. Perché oltre quella divisa, a quel gradi a quel mezzo imponente che attraversa la città in sirena,  ci sono soprattutto degli uomini. Questi sono gli uomini che compongono il Corpo Nazionale.

Questa è la vera famiglia, quella che non fa distin­zioni e che sa quanto è importante stare uniti, so­prattutto in momenti come questo.

Pinuccio era orgoglioso di far parte di questa fa­miglia,e noi comelui. Ripartiamo da qui.

Coraggio ragazzi, potrebbe da qui a poco arrivare una chia­mata . Non c’è più tempo per pensare.

Tra poco qualcuno potrebbe avere bisogno di noi

…. dei diversi ma uguali.

#perlagentetra/agente – #perivolontaritraivolontari – #sulatesta

Articolo Tratto da VFV Antincendio e Protezione civile n°2 aprile /giugno 2018

Presidente Nazionale Luca Bonello

Sempre in prima linea

12-5-18

Non si fa il proprio dovere perchè qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per sè stessi, per la propria dignità. Oriana Fallaci

Noi nel nostro piccolo distaccamento diamo questo contributo alla comunità , facciamo ciò che possiamo e siamo ciò che facciamo , in prima linea per il soccorso a persona , animali e cose , in questo nostro difficile territorio prealpino , fatto di piccole e grandi realtà in alcuni casi difficili da raggiungere , se non con la profonda conoscenza del nostro territorio .

Il pompiere paura non ne ha …

Sia ben chiaro , il pompiere non è un eroe , è una persona ed è umano , avere paura non vuol dire non avere coraggio , la paura rende le persone attente e prudenti , riflessive sulle decisioni .

Questi sono i vigili del fuoco , questi sono i volontari .