Gravissimo incendio distrugge parte della Nidec

Gambugliano mercoledi 9 febbraio un devastante incendio ha distrutto parte dello stabilimento Nidec . Sono proseguite durante la notte di mercoledì le operazioni dei vigili del fuoco di controllo degli ultimi focolai, ancora presenti sotto la parte collassata del devastante incendio che mercoledì ha coinvolto l’azienda Nidec di Gambugliano.

Ancora presenti dei focolai nel centro dell’azienda nella parte crollata e quindi più difficili da essere estinti. Nella giornata odierna la valutazione da parte dei tecnici dei vigili del fuoco di come rimuovere parte della struttura crollata per raggiungere le ultime parti ancora in combustione.

“Dopo i risultati delle analisi di ieri arrivati in nottata – dichiara il sindaco di Gambugliano Matteo Forlin – Arpav consiglia a livello precauzionale di mantenere le prescrizioni assunte mercoledì: tenere le finestre chiuse fino a nuove analisi che verranno svolte nella mattinata di oggi, giovedì 9 febbraio. Si consiglia anche di non stazionare all’esterno ed eventualmente di usare mascherina fpp2”.

Un incendio improvviso e devastante, il capannone in parte collassato e inagibile, il lungo lavoro dei pompieri tra mercoledì e giovedì per spegnere il rogo e impedirne la ripresa di altri focolai, e ora l’inevitabile conferma dell’impossibilità di riprendere l’attività almeno nel breve periodo, con la conseguente quanto inevitabile messa in cassa integrazione dei dipendenti della “Nidec Fir” di Gambugliano.

C’è un clima di sconforto che si respira al pari dell’odore di bruciato all’esterno dell’azienda che produce motori elettromeccanici, evacuata poco prima del mezzogiorno di mercoledì 8 febbraio al divampare di un maxi incendio che ha sbriciolato la struttura e insieme anni di lavoro, in via della Croce nella zona industriale del pase dell’hinterland di Vicenza. Pare si sia salvata dalle fiamme solo la sezione dedicata agli uffici, mentre macchinari, prodotti in lavorazione e scorte e forniture sono andate in fumo, constatando danni per centinaia di migliaia di euro.