Quei 30 secondi che salvano la vita

vigili del fuoco salvano bambino arco

ARCO 8 luglio 2018 Prontezza di riflessisangue freddocapacità di  intervenire

all’istante e tanta formazione alle spalle.

Una mattinata da eroi per Maciej Olkiewicz e Jari Paternoster,  rispettivamente di 23 e 19

anni, giovanissimi vigili del fuoco volontari nel corpo di Arco, che hanno salvato un

neonato tra i banchi di un supermercato.Quella che sembra una domenica di routine a

fare la spesa si trasforma in una giornata da raccontare e ricordare. Tutto succede

alla Coop, in pieno centro a Arco, quando intorno alle 10.30 il commesso del reparto di

macelleria nota qualcosa che non va e attira l’attenzione dei pompieri. “Il commesso –

spiega Olkievic – ci ha segnalato una signora  spaventatissima e inginocchiata, che teneva

in braccio un bambino di circa cinque mesi e continuava a chiamarlo. Abbiamo subito

chiesto di chiamare l’ambulanza perché ci siamo accorti immediatamente che il neonato

non respirava, da circa trenta secondi”.Il bimbo aveva ingerito un pezzo di plastica e

stava soffocando. Fortunatamente però entrambi i vigili del fuoco sono formati per le

manovre di primo soccorso e per l’uso del defibrillatore, un progetto avviato dalla

Provincia di Trento. “Non c’era tempo da perdere – prosegue il pompiere – anche perché

la capacità polmonare dei bimbi così piccoli è ovviamente scarsa. Così ho preso in

braccio il bambino per iniziare immediatamente la manovra di Heimlich”.Una tecnica

di primo soccorso per rimuovere un’ostruzione delle vie aeree, che costituisce

un’efficace misura per risolvere in modo rapido molti casi di soffocamento. Questa

manovra prende il nome dal medico statunitense Henry Heimlich nel 1974. “Questa

manovra – evidenzia Paternoster – è molto particolare se viene effettuata sui neonati,

non è semplice intervenire per via della loro delicatezza”.Ma per fortuna tutto si è

risolto nel giro di qualche secondo e il bambino è riuscito a espellere il corpo che

ostruiva le vie aree. “A quel punto – aggiungono – abbiamo aspettato che il neonato

iniziasse a piangere e ci siamo accertati che il respiro fosse regolare, ma abbiamo

consigliato alla mamma di andare al pronto soccorso per tutti gli accertamenti e

approfondimenti del caso”.

Una spesa che tanti alla Coop di Arco si ricorderanno. “A dire il vero – concludono i

giovanissimi vigili del fuoco – per l’adrenalina dell’intervento ci siamo poi dimenticati i

sacchetti e siamo dovuti ritornare indietro”.

 

Luca Andreazza Il Dolomiti

 

Salva la famiglia nel rogo del bungalow

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Rosolina Mare 7 luglio 2018
Salva la famiglia nel rogo del bungalow

Solo il tempo di vedere le fiamme attraverso la finestra e di salvare la propria famiglia. La tranquilla vacanza di una famiglia valdagnese, al villaggio “Rosolina Mare club” di Rosolina, poteva trasformarsi in una tragedia se Diego Soldà non fosse stato così veloce da mettere in salvo la moglie Silvia Gavasso e i suoi quattro bambini rompendo la finestra del bungalow. Ricoverati subito all’ospedale di Adria, intossicati dal fumo sprigionato dal devastante incendio, da subito non sono apparsi in pericolo di vita. Per tutto il giorno sono rimasti in osservazione, soprattutto uno dei due bimbi più piccoli di 6 anni che è stato portato fuori dalla struttura del villaggio turistico per ultimo. I genitori, entrambi di 40 anni, sabato scorso avevano chiuso la casa nella frazione di Piana per trascorrere una settimana di vacanza al mare con i loro bambini, due coppie di gemelli di 6 e 10 anni. La zia di Silvia, Loredana Chiarello, è ancora scossa dalla notizia che le è arrivata come una doccia fredda nella casa di Cornedo: «L’altra notte stavano tutti dormendo quando Diego, svegliato da strani rumori, ha visto la luce delle fiamme all’esterno del bungalow. I primi rilievi dei tecnici dei vigili del fuoco intervenuti a domare il rogo parlano di un corto circuito, ma al momento siamo più preoccupati che tutti si rimettano al più presto. Diego ha rotto il vetro della finestra procurandosi anche una ferita al braccio, per fortuna non grave. Con prontezza di riflessi è riuscito a portare fuori i piccoli attraverso l’apertura, uno alla volta. Sono stati veramente miracolati e non ha importanza che abbiano perso tutto quello che avevano, compresi i documenti. In mattinata sono arrivati in ospedale anche Girolamo e mia sorella Giannina, i genitori di Silvia, e sono in contatto diretto con loro. Fino ad ora mi hanno rassicurato dicendomi che, tranne qualche piccola ustione, stanno tutti bene. Dobbiamo andare in pellegrinaggio alla Madonna di Monte Berico, perché quello che è successo poteva trasformarsi in una tragedia». Intanto Michele Ghezzo, 34 anni, di Rosolina, responsabile del villaggio, ieri pomeriggio ha spiegato: «Le cause sono tutte da accertare, gli inquirenti stanno terminando i rilievi. La cosa più probabile è che possa essere stato qualcosa dall’esterno, un mozzicone, una citronella non spenta che con il vento si è rovesciata ed ha dato l’innesco. Sulla base di quello che abbiamo visto a livello di impianti non risultano evidenze particolari». Non ci sarebbero dubbi invece su quale sia stato il bungalow dal quale è propagato l’incendio. «È quello della famiglia vicentina», ha assicurato Ghezzo. Gli ospiti del villaggio sono rimasti tutti, lo spavento della nottata non ha fatto scappare nessuno. «Solamente tre delle famiglie coinvolte se ne vanno ma avrebbero terminato o oggi o domani il loro soggiorno — ha fatto sapere il titolare del Rosolina mare club —. Hanno anticipato la partenza di qualche ora sopratutto perché hanno perso quasi tutto il loro bagaglio a causa dell’incendio, è andato tutto a fuoco. Le altre famiglie sono rimaste e le abbiamo ricollocate internamente. Molti degli altri ospiti non si sono accorti di nulla. E nessuno ha chiesto di andarsene. La vita nel campeggio è ripresa normalmente».

Veronica Molinari
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Incendio appartamento

incendio appartamento

VICENZA 9 luglio 2018 

L’incendio avvenuto sabato 7 luglio 2018 Notte di paura in una palazzina con sei appartamenti in strada Marosticana. I vigili del fuoco sono intervenuti in per un violento incendio che ha completamente bruciato  un appartamento al primo piano: nessuna persona è rimasta ferita. Tutti i condomini all’interno degli appartamenti all’arrivo delle squadre avevano già evacuato gli alloggi. I pompieri accorsi con tre automezzi tra cui l’autoscala e nove operatori,  hanno spento le fiamme, evitando la propagazione del rogo  all’intero condominio. L’abitazione  interessata  dalle fiamme è andata  completamento distrutta. Le cause dell’innesco dell’incendio sono al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco.   Le operazioni di completo spegnimento e soccorso sono terminate dopo circa tre ore.

Questa mattina è in corso una valutazione da parte  dei tecnici del comune e dei vigili dl fuoco per la verifica dell’agibilità di altri tre appartamenti del condominio,  che hanno riportato danni alle parti comuni, che potrebbero essere resi inagibili, come l’alloggio  interessato dal rogo.

Giornale di vicenza

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Bimbo scomparso , caduto nel canale

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BASSANO 5 luglio 2018

Ore 12 Ore di paura e di ricerche frenetiche per Kelli, un bimbo di tre anni di origini ivoriane sparito nel nulla in via Prosdocimo. Alle 11.30 i genitori non lo hanno più visto e hanno immediatamente chiamato i soccorritori.  Immediato l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco anche con elicottero e sommozzatori: la paura maggiore è che possa essere scivolato in un canale che scorre vicino a casa.

Ore 15  È stato trovato morto in un canale a Rosà il bambino di tre anni scomparso oggi mentre stava passeggiando con la madre ai margini di un canale a Bassano del Grappa. Secondo quanto si è appreso, il ritrovamento è avvenuto intorno alle ore 14.20; il corpo è stato notato nelle acque del canale da due operatori del Consorzio di Bonifica del Brenta, a circa 5 chilometri dalla zona in cui il piccolo era sparito. Sul posto i vigili del fuoco e il medico legale per la constatazione del decesso.  Nel punto in cui si presume sia caduto il piccolo la corrente è morto forte: questo spiega perché il cadavere è stato trovato a 5 chilometri di distanza dal luogo della scomparsa. Per recuperare il corpo si è reso necessario abbassare il livello del canale Vica che fiancheggia via Prosdocimi. La famiglia abita in un alloggio all’interno di Casa Colori, una residenza allestita dai volontari a Bassano del Grappa per accogliere i migranti.

Enrico Saretta

Le mele marce danneggiano il raccolto

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Giornale di Vicenza 9 agosto 2017

Questo articolo e vecchio , ma non bisogna mai scordare che non tutti siamo uguali e chi non opera in buona fede , con dedizione ed impegno va allontanato , il nostro lavoro non è semplice , non lo facciamo per denaro , anzi portiamo via tempo alle nostre famiglie , al nostro momento di riposo , doniamo il nostro tempo per la comunità , volontariamente per nostra scelta personale , noi lo facciamo perche ci crediamo veramente fino in fondo. Non saranno certamente quelle poche teste calde che infangheranno le nostre divise sporche del fango o della fuliggine e calcinacci che la ricoprono dopo un intervento . I vigili del fuoco non sono eroi , non si sentono tali siamo solo delle persone professionalmente preparate per far quelle cose di cui siamo capaci ed andiamo fieri

“FLAMMAS DOMAMUS DONAMUS CORDEM”

Domiamo le fiamme e doniamo il cuore

Questi sono i vigili del fuoco , siano essi permanenti che volontari .

Da fuoco all’auto del suo ex fidanzato

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VICENZA 27 giugno 2018

I fatti risalgono alla fine di gennaio del 2014 . Una vicentina di 34 anni rischia di finire a processo per incendio doloso. È infatti accusata di aver dato fuoco alla vecchia utilitaria del suo ex fidanzato, colpevole di averla lasciata qualche settimana prima: una sera di fine gennaio 2014 avrebbe agito per vendetta, e sarebbe stata incastrata dalle immagini di una telecamera di sorveglianza. L’imputata però si difende, e fornisce un alibi: «Quella sera ero a cena, ci sono almeno due amici che lo possono testimoniare». Non solo: «È lui che mi accusa per vendetta, perché ho rifiutato di tornare insieme a lui».

Diego Neri
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Incendio Abbattitore Chiampo

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CHIAMPO – Una squadra di vigili del fuoco di Arzignano è intervenuta attorno alle 16 di ieri in via dell’Industria Lago di Fimon per un principio d’incendio divampato all’interno di una conceria che ha coinvolto l’abbattitore delle polveri. La squadra arrivata ha completato lo spegnimento dell’aspiratore che ha prodotto una spessa coltre di fumoper il coinvolgimento dei filtri. Le fiamme probabilmente si sono sviluppate da alcune scintille prodotte da alcuni macchinari utilizzati in conceria, entrate nell’impianto di aspirazione. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco terminate dopo circa un’ora e mezza con l’aereazione dei locali.

Articolo di di Vittorino Bernardi

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Piromane assolto in prescrizione

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Il fuoco aveva distrutto i boschi di Arsiero, era stato condannato a 5 anni

VICENZA 19 giugno 2018

A distanza di nove anni dalla sentenza di primo grado per Matteo Vettori, l’ex volontario e capo squadra di protezione civile di Cogollo del Cengio passato per «il piromane di Arsiero», per colui che aveva appiccato alcuni incendi che avevano divorato ettari di bosco, arriva la parola fine della Cassazione. Quella dell’intervenuta prescrizione, del tempo che nel frattempo ha cancellato anche le restanti contestazioni. Venerdì sera infatti i giudici della Suprema Corte, prima sezione, hanno annullato la sentenza di condanna emessa dalla corte d’Appello di Venezia, nel giugno 2017, a cinque anni di reclusione. Ma gli ermellini non hanno fissato alcun rinvio visto che nel frattempo a chiudere definitivamente la vicenda giudiziaria ci ha pensato il troppo tempo trascorso in attesa dei tre gradi di giudizio. La prescrizione appunto. Quella che al volontario anti-incendi di 38 anni di Arsiero era già valsa «uno sconto» di sei mesi rispetto alla sentenza di primo grado, del maggio 2009: cinque anni e mezzo erano diventati cinque tondi in secondo grado, visto che a distanza di ben otto anni, il tentato incendio doloso contestato, quello del 9 febbraio 2003, era andato prescritto. E sempre la prescrizione ha deciso anche per gli altri due episodi riportati nel capo di imputazione, gli incendi dolosi del 21 e 30 marzo 2003. Nel frattempo Vettori aveva già provveduto a risarcire con settemila euro Legambiente che si era costituita parte civile.

Il commento

«La decisione della Cassazione riporta giustizia – il commento dell’avvocato Matteo De Meo – annulla una sentenza sostanzialmente ingiusta per Vettori, che aveva sempre urlato la sua innocenza, ora valuteremo se chiedere un risarcimento per ingiusta detenzione visto che il mio assistito era stato un mese e dieci giorni in carcere (dal 5 novembre 2003), e a seguire altri quattro mesi ai domiciliari». Per il legale «il ricorso non è stato ritenuto inammissibile dalla Cassazione, avevamo sollevato una serie di eccezioni sui sequestri, sugli accertamenti del Dna fatti quando Vettori era già indagato ma non avvisato, sulle verifiche delle celle telefoniche negate, sulle testimonianze a favore non considerate». Per l’accusa la prova regina – quella che per la difesa è inutilizzabile – è sempre stata quella del Dna, recuperato dai carabinieri del Ris di Parma sui numerosi mozziconi di sigaretta avvolti con fiammiferi che sarebbero stati gli inneschi dei roghi e che sono stati ritrovati sul luogo degli incendi. Il codice genetico aveva identificato il fumatore in Vettori. Allora l’indagine – denominata Nerone – era stata condotta dalla Forestale che aveva tenuto sotto controllo una zona di montagna circoscritta fra Arsiero e la Valdastico dove erano scoppiati diversi incendi in pochi chilometri quadrati. Dopo vari appostamenti gli investigatori avevano recuperato migliaia di numeri di targa e i numeri di cellulare di chi si collegava alle celle dei ripetitori della zona, per incrociali coi dati in possesso. E tutto portava a Vettori. Poi era arrivata la prova del Dna: quello del 38enne era su 11 inneschi recuperati dalla Forestale.

Articolo di Benedetta Centin

Piccole riflessioni di un volontario 

Dire qualcosa su questo articolo , provoca nei vigili del fuoco una profonda amarezza , primo nel fatto che molte volte , forse troppe gli incendi dolosi passano senza un colpevole , ma e comprensibile visto le difficoltà di indagine , i tempi di intervento ed altri fattori , ma lasciare libero un individuo cui si è accertata la piena colpevolezza ha qualcosa di assurdo . Ma questa e l’Italia e queste sono le cose che tante volte ci chiediamo perche mettiamo a repentaglio le nostre vite per un sistema cosi poco efficente , ma noi siamo volontari dei vigili del fuoco e crediamo in quello che facciamo e non saranno queste mosche bianche a rovinare tutto ciò che crediamo e che facciamo . La certezza della pena sarebbe stata una cosa molto positiva , pene esemplari a pochi presi con le mani nel sacco , per educarne molti . Volontario VV.F

Incendio a Montorso

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Montorso 15 giugno 2018

L’azienda chiude i cancelli per il week end e poco dopo si sprigionano le fiamme. Non ci sono feriti ma danni ingenti per la ditta di lavorazione pellami Fratelli Zordan srl di Montorso Vicentino (in via 4 Novembre), dove ieri intorno alle 20 i vigili del fuoco provenienti dal comando di Vicenza sono intervenuti per primi per spegnere un rogo. Un guasto tecnico o un corto circuito elettrico le probabili cause dell’incendio sviluppatosi intorno a un macchinario per l’essiccamento delle pelli.

Le fiamme in pochi minuti hanno contribuito ad alzare la temperatura all’interno dei locali del deposito fino a determinare lo scoppio dei vetri, con un’ingente fuoriuscita di fumo che ha allarmato non poco i residenti della zona, solerti a dare allarme. Un rogo di proporzioni importanti e quindi potenzialmente pericoloso, tanto che sul posto sono state chiamate sei squadre di pompieri da Vicenza, Arzignano, Lonigo e Thiene (volontari) più una pattuglia di carabinieri per i rilievi del caso.

Il problema più grave era la messa in sicurezza della bombola di Ossiacetilene che con il brusco cambio termico poteva portare ad una esplosione di grossa identità , la stessa e stata prima raffreddata e poi immersa in una vasca di plastica , riempita poi d’acqua e trasportata fuori dall’edificio , mettendola così in sicurezza .

Alcune doverose precisazioni ad onor della Cronaca 

Noi non siamo qui per polemizzare su un fatto così grave , per noi l’importante che non ci siano stati feriti , l’importante e che il rogo non abbia avuto conseguenze più ampie , ma per onor della cronaca mi sembra giusto citare che i Volontari di Recoaro , i quali non sono stati citati dal giornale , erano presenti con la loro APS e con la loro squadra di cinque unità .

 

Nubifragio a Vicenza

nubifragio

VICENZA. 27 maggio 2018 

Strade allagate, garage e scantinati invasi dall’acqua, incidenti e persino automobilisti rimasti incastrati nelle loro vetture lungo vie diventate torrenti. Sono alcuni degli effetti dell’ondata di maltempo che si è abbattuta ieri pomeriggio su gran parte del Vicentino. Montecchio Maggiore e Brendola, le zone più colpite dal nubifragio. È qui che i vigili del fuoco sono intervenuti in forze, non solo dal comando di Vicenza, ma anche dalle stazioni di Lonigo, Arzignano, Thiene e Recoaro dopo le decine di chiamate arrivate alla centrale operativa.

Oggi in città e in provincia è previsto un cielo inizialmente molto nuvoloso con deboli piogge che poi, nel pomeriggio, dovrebbero cessare salvo riprendere, in alcune zone anche intense, in serata e nella notte. Ma il meteo rimarrà instabile anche nei prossimi giorni quando però le schiarite saranno maggiori delle nuvole e soprattutto dei temporali che dovrebbero essere piuttosto isolati e meno intensi di ieri. Il bollettino meteo della Regione metteva in allerta anche rispetto ai bacini idrici in particolare nelle aree montane e pedemontane dove non è esclusa la possibilità di innesco di movimenti franosi superficiali e di colate rapide.

Presenti anche noi abbiamo compiuto il nostro dovere , ricevere quel “grazie” è stato per noi una bella soddisfazione , un lavoro ben fatto per noi che lo facciamo con tanta passione , ed abbiamo dedicato il nostro tempo ad aiutare chi era in difficoltà . I volontari di Recoaro .

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