Rotolon nuovo allarme

Rotolon

Recoaro Terme 30 ottobre 2018 , il rotolon ricomincia a far parlare di se , trascorso il weekend già difficile per le condizioni metereologiche , l’accumulo di acqua da parte delle tante piogge ha fatto superare il limite dei 300 mm di acqua previsti in 10 giorni , quelli scesi in questi giorni sono 320 , e sono previste da mercoledì nuove precipitazioni . Noi Volontari dei vigili del fuoco siamo in allerta rossa per eventuali interventi . Buon Lavoro

Alto Adige morto vigile del fuoco volontario

 © ANSA

Bolzano 30 ottobre 2018 Un vigile del fuoco volontario è morto a San Martino in Badia travolto da un albero caduto per il forte vento.

La notizia è stata pubblicata già intorno alle quattro di questa mattina su Facebook dall’Associazione dei vigili del fuoco dell’Alto Adige.

Si tratta della settima vittima causata dal maltempo che si è abbattuto negli ultimi giorni in Italia e della prima vittima tra i 2300 uomini che durante la scorsa notte hanno lavorato eroicamente e senza sosta per ripristinare i danni causati dal maltempo e portare soccorso alla cittadinanza.

Una cifra che sale a 4mila se si calcola la totalità delle forze impiegate sul territorio negli ultimi due giorni.

In lutto l’intera comunità dei vigili del fuoco in Alto Adige e in Regione, che per il momento conserva il massimo riserbo sulle generalità della vittima e le dinamiche dell’accaduto, nel rispetto del dolore dei famigliari e della società tutta.

Sono 13mila gli uomini del soccorso volontari che operano in Provincia di Bolzano. Le caserme in Alto Adige sono oltre 300.

Una rete che garantisce interventi tempestivi anche nelle zone più remote.

Allerta rossa meteo

Allerta rossa questo weekend , numerose le precipitazioni in vari punti della provincia , apertura di diversi punti di monitoraggio nelle zone sia di pianura che pedemontana , nella nostra zona siamo in allerta con la protezione civile , noi come sempre ci siamo mobilitati con il personale volontario , in turni permanenti sia diurni che notturni , visto il continuare con il maltempo previsto anche per la prossima settimana. Si attendono ora la riunione con il comune per il proseguimento dell’allerta. Buon lavoro a tutti .

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Centralina idraulica per divaricatore , cesoia e martinetto

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SOCCORSO IDRAULICO

Generalità

Sulla scena di un incidente ogni minuto è prezioso. Dopo gli attimi di confusione iniziale provocati dall‟urto e dalla distruzione, la scena appare ferma, chi poteva allontanarsi lo ha fatto mentre tra i rottami e le lamiere piegate restano le persone che hanno bisogno di soccorso. Sono prive di sensi, o sono ferite in modo grave, o semplicemente sono rimaste incastrate e non riescono a muoversi. Devono essere rimosse dalle lamiere e affidate ai soccorsi sanitari senza ulteriori traumi e il più rapidamente possibile. Occorrono attrezzature che possano tagliare, tirare, piegare, spostare, sfondare e che siano trasportabili il più vicino possibile alla scena del sinistro, dove spesso i veicoli non riescono ad arrivare. Queste attrezzature costituiscono il Kit da soccorso idraulico.

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Il Kit da soccorso idraulico si compone generalmente di:
-un motore primo;
-un sistema di trasmissione;
-apparecchiature utensili (divaricatore cesoia, martinetti idraulici);-accessori di impiego.

Gruppo divaricatore-cesoia

Il gruppo divaricatore-cesoia costituisce il nucleo fondamentale del kit da soccorso idraulico. La combinazione adottata nei caricamenti delle più recenti APS, comprende:

-un motore endotermico, a benzina o a miscela;
-una pompa idraulica ad esso accoppiata direttamente;
-un sistema di trasmissione idraulica, basato su un fluido che, messo in
pressione dalla pompa, offre la stessa pressione all’utensile all’altra estremità;
-una tubazione doppia, di colore diverso per la mandata e il ritorno fluido;
-una cesoia;
-un divaricatore a doppio effetto.

Oltre a questi sono utili in intervento:

-una serie di catene e ganci per utilizzare il divaricatore per effettuare una
trazione;
-una serie di martinetti di sollevamento e spinta;
-una pompa a mano per emergenza.

La necessità di garantire la maneggevolezza necessaria nell’intervento di soccorso fa sì che ciascun attrezzo debba poter essere utilizzato da un solo operatore che a volte – costretto dalla situazione dell‟incidente o del disastro – lavora in posizione fisica sfavorevole, innaturale, rispetto allo sforzo che deve fare. Quindi i 25-30 kg, che in linea di massima potrebbero essere accettabili per un‟attrezzatura, si riducono fino ad un massimo di 18-21 kg, compresi fluidi e raccordi.

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Questo tipo di attrezzature possono essere utilizzate per interventi su veicoli stradali che hanno subito un incidente, l‟apertura di accessi ad abitazioni, gli ascensori e i luoghi cintati. Per interventi più impegnativi – incidenti ferroviari, crolli di edifici ecc. – occorrono strumenti di maggiori dimensioni e complessità. Sono possibili numerose combinazioni alternative, a seconda del costruttore del kit, o delle tecnologie impiegate.
Per quanto riguarda la trasmissione idraulica, essa si può realizzare sia con sistemi che prevedono che il fluido impiegato sia portato a pressioni di non più di 300/350 bar che con sistemi che prevedono invece pressioni fino a 700 bar. Vantaggi e svantaggi delle due soluzioni, per quanto riguarda la maneggevolezza, sostanzialmente si equivalgono. La maggiore pressione consente minori pesi per la minore quantità di fluido in circolazione e ridotte dimensioni dei cilindri di azionamento, ma obbliga a maggiori spessori e rigidezze per poter resistere a sollecitazioni superiori. Non è possibile utilizzare insieme componenti di Kit diversi.

In alternativa, il sistema di azionamento può essere di tipo elettrico, a sua volta distinto in bassa tensione (12 o 24 V) o in media tensione (230 o 400 V). In questo caso al motore endotermico è accoppiato un generatore elettrico e le tubazioni contenenti fluido sono sostituite da cavi elettrici di sezione appropriata. Nel caso si sappia che sul luogo dell‟intervento è disponibile un‟alimentazione elettrica corretta – cosa che non succede spesso nel campo di lavoro pompieristico – questo tipo di gruppo di salvataggio può anche fare a meno del motogeneratore.
L’azionamento pneumatico, ad aria compressa, è invece non indicato per il soccorso perché richiede tubazioni di diametro eccessivo per potere essere maneggevoli in situazioni di emergenza.

Esistono infine gruppi da intervento che fanno a meno del sistema di trasmissione perché sono composti da singoli utensili ciascuno dotato di un piccolo motore endotermico. Sono ugualmente poco utilizzati perché sono più pesanti, costituiscono una fonte di calore pericolosa sia per chi li utilizza che per la possibilità di innesco di atmosfere esplosive, ed infine perché sono una fonte di rumore e gas esausti di scarico che peggiora molto le condizioni di lavoro dei soccorritori oltre a risultare nocivi alle persone soccorse. Esiste anche la possibilità di usare un solo attrezzo, definito “combinato”, idoneo a tutti i tipi di lavoro, sia di taglio che di allargamento e di tiro.

Il “combinato” risolve molti problemi di ingombro e di disponibilità delle attrezzature, in particolare sui mezzi più piccoli, ma presenta inevitabilmente minori prestazioni ed uso più complesso. Un cenno meritano gli strumenti portatili, estremamente leggeri, destinati per lo più ad usi specifici.

Tra questi si possono citare:
-i piccoli divaricatori per apertura porte, da azionarsi con pompe a mano, piccole
e silenziose;
-gli strumenti per il taglio del tondino usati durante le demolizioni.

Questi sono azionati da piccole cariche esplosive e sono idonei ad essere utilizzati su macerie e rottami grossolani.

Funzionamento della centralina
La centralina può lavorare esclusivamente con attrezzature il cui impiego sia previsto
a 350 bar.
La valvola di comando posta sul coperchio della centralina consente di azionare due
utensili alternativamente.
La posizione centrale della leva è quella di neutro, in cui l’olio rientra in circolo nella
centralina; le posizioni a destra e a sinistra comandano l’azionamento dell’utensile
collegato alle rispettive prese idrauliche. Le uscite sono contrassegnate con le lettere
P e T; all’uscita P si connette il giunto rapido femmina; all’uscita T il giunto rapido
maschio della tubazione binata. La tubazione, idonea per una pressione di 350 bar e
per il tipo di fluido idraulico impiegato, presenta una pressione di scoppio di 1400 bar.

Prove tecniche di ricezione radio

Ricezione radio - Copia

In un area di intervento come la nostra e necessario che la comunicazione via radio sia sempre efficiente e almeno , sufficientemente chiara , a questo proposito abbiamo compiuto verifiche tecnico-ambientali per sopperire a questo tipo di problematica tesa ad individuare delle zone in cui il segnale , non dei ponti radio ma direttamente con un canale dedicato siano possibili . Il risultato è una copertura soddisfacente per quanto riguarda questo canale , nel contempo abbiamo potuto compiere delle verifiche anche verso la nostra centrale operativa di appartenenza . Un grazie anche ai TLC dei vigili del fuoco che ci hanno dato delle dritte e aiutato in alcune problemtiche tecniche di cui noi non eravamo a conoscenza .

Cosi abbiamo approfittato della situazione e aggiunto un’infarinatura su quanto riguarda le comunicazioni via radio , un argomento importante per tutti gli operatori .

Per chi volesse capirne di più : http://www.tlcveneto.altervista.org/

Grazie Buon Lavoro

 

 

Bassano, anziana salvata dal fumo di un incendio

8-10-18

Bassano del Grappa  8 ottobre 2018 – Attimi di paura questa mattina a Bassano, in via Aretusa, dove è scoppiato un incendio nei locali di una tipografia. Le fiamme sono divampate intorno alle 7.30, piuttosto presto dunque, ed hanno messo in serio pericolo una anziana signora che stava ancora dormendo nella sua casa, che si trova nello stesso edificio, al piano di sopra, e che è stato ben presto invaso dal fumo. Tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco, che sono riusciti appena in tempo a salvare la donna, un pensionata di 83 anni.

I pompieri sono accorsi da Bassano, e successivamente anche da Vicenza, con tre squadre. Hanno raggiunto l’anziana, non senza difficoltà, e dopo averle fatto indossare un cappuccio a sovrapressione, perché respirasse aria pulita, l’hanno fatta scendere per la scala a pioli in dotazione ai vigili del fuoco.

Altri operatori nel frattempo hanno spento l’incendio nei locali della tipografia, che era divampato probabilmente per cause elettriche, partendo dal piano terra dello stabile. L’anziana è stata presa in cura dal personale del suem 118 per essere portata in ospedale. Sul posto il personale del commissariato di polizia, oltre agli agenti della polizia locale. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco sono terminate dopo circa tre ore.