Pinuccio un “diverso ma Uguale “e la famiglia del corpo nazionale
Un paio d’anni fa qualcuno al Viminale mi disse… “Voi non siete la stessa cosa deglì effettivi non siete uguali”. Quel signore era il Sottosegretario al Ministero degli Interni On.le Giampiero Bocci (PD) con delega al Vigili del Fuoco. lo gli risposi “E’ vero , non siamo la stessa cosa, ma facciamo esattamente gli stessi interventi e corriamo gli stessi rischi insieme al nostri colleghi effettivi”. Lui non capì e andò dritto per la sua strada.Ma la verità è ineludibile e soprattutto non la riscrive la politica o la fantomatica “pressione sindacale”. Eccoci quindi purtroppo qui, oggi, a piangere uno di quelli che non sono la stessa cosa, ma che hanno lasciato la propria vita sull’intervento purtroppo come è successo agli altri colleghi di Catania qualche tempo prima.Noi,che saliamo sull’autopompa, sappiamo bene che Il grado o Il ruolo non fa Il pompiere ne pur troppo ti esime dal rischio … di morire. Il fuoco non fa distinzione, come Il cittadino che chiede soccorso non guarda se sul fregio c’è scritto volontario oppure no. Chissà se questa nuova aria politica espirata dal popolo, nella cabina elettorale, toglierà un po’ di presunzione e porterà un po’ di saggezza a chi ci governa. Chissà se un giorno arriverà la giusta attenzione a questi figli di un’unica famiglia, diversi ma uguali, incominciando a portargli un po’ più di rispetto magari da vivi e non da morti. Oggi però sappiamo che dobbiamo continuare a combattere per la nostra sopravvivenza ricominciando dopo un colpo durissimo,la scomparsa di un amico,un collega, un figlio e lo dobbiamo fare guardando avanti sostenendoci su quello che c’è di buono.Il giorno del funerale di Pinuccio La Vigna,nella sua città natale in provincia di Campobasso,riporta i miei ricordi a questi giorni difficili e in particolare a due momenti su tutti che hanno segnato In maniera indelebile la mia anima più forse ancora della commemorazione nella chiesa ad Assago di fronte alle massime autorità e ai vigili volontari provenienti da ogni parte d’Italia.La telefonata di quel maledetto venerdì sera mentre ero a Roma,ad incidente appena avvenuto, con le sue fasi concitate nel tentativo di dare un concreto sostegno ai colleghi e alla famiglia e a far si che la polizza assicurativa a cui Pinuccio aveva aderito tesserandosi con noi,fosse immediatamente operativa. Alle Domenica in distaccamento con il Capo del Corpo Nazionale lng. Giorni, il Direttore Regionale non ché Comandante Reggente di Milano Pellicano e Il Dirigente addetto ovvero il Vice Comandante Abate. DI Pinuccio e degli splendidi ragazzi di PIEVE con Il suo capo, Il collega RADAELLI,non mi dimenticherò mai e penso che se ne parlerà ancora a lungo.
Oggi però voglio partavi della grande umanità dimostrata dai nostri più alti vertici del Corpo Nazionale In questi giorni e In particolare Domenica prima del funerale di Stato.
Gioacchino, un Capo del Corpo Nazionale che sicuramente verrà da tutti ricordato per la sua signorilità: un uomo,un gentiluomo.Figlio d’arte con i pompieri nel DNA che domenica non riusciva a trattenere la commozione, ferito come un padre che perde un suo figlio. Da papà ha stretto ognuno di loro parlandogli a lungo. Da papà sapendo che la famiglia, Il Corpo Nazionle, aveva accusato nuovamente Il colpo a poche settimane da un’altra enorme tragedia, quella appunto di Catania che aveva visto cadere due colleghi permanenti; ha preso in mano le redini della casa, facendosi sentire ancora più presente e volendo a tutti i costi stringere a se i suoi figli …tutti. Non a caso subito dopo è corso alla sede Centrale di Milano di via Messina. Tutto il personale del Comando lo attendeva insieme ai colleghi degli altri distaccamenti volontari. La famiglia stava facendo quello che tutte le famiglie purtroppo fanno quando succedono certe tragedie.Serra i ranghi. Si stringe e allo stesso tempo si fortifica.
Dante, 34 anni nel Corpo Nazionale con una carriera che parla da se,con incarichi di comando e dirigenziali praticamente in tutta Italia.Già comandante nella sua Milano che l’aveva visto laurearsi, ora Dirigente Generale e Direttore Regionale della Lombardia. Un altro Uomo con la U maiuscola. Un altro padre e allo stesso tempo come un parente stretto, uno di famiglia per i famigliari di Pinuccio. Per loro e per tutti noi un punto di riferimento assoluto. Sempre vìcino allo Zio e alla compagna di Pinuccio come se fosse davvero stato uno che frequentava le loro case da una vita. Un’umanità è una delicatezza che non si possono scrivere su un curriculum ma che sono davanti agli occhi di tutti. Mario, quello che ha tentato di nascondere di più la sofferenza. Primo dirigente dopo aver svolto vari incarichi ed essere stato Comandante di Como, ora Vice Comandante nel Comando che l’ha lanciato come Funzionario del Corpo Nazionale. Mario soffre da pompiere, In silenzio,cercando di non far trasparire nulla. Mario è un ufficiale che Sa cosa significa avere le mani sporche sull’intervento, L’Aquila e L’Emilia con i loro tragici terremoti ne sono testimoni. Mario sa che la truppa quando accusa un colpo del genere ha bisogno del Comandante. Di quello con lo sguardo fermo, che non fa trasparire l’emozione e indica la rotta.In assoluta sintonia con i suoi superiori,proferisce stare al suo posto,senza riflettori.Mario fa funzionare tutto alla perfezione.E se oggi un Comando importantissimo è difficilissimo come Milano funziona bene è grazie a gente come Lui. Mario è un pompiere come speriamo di diventare noi.
Li ho volutamente chiamati per nome. non per vantarmi dell’amicizia e stima che mi lega con tutti e tre dopo anni di lavoro insieme, ma per sottolineare quello che in molti sicuramente non conoscevamo o semplicemente non hanno avuto la fortuna di scoprire e vedere come l’ho avuta io. Perché oltre quella divisa, a quel gradi a quel mezzo imponente che attraversa la città in sirena, ci sono soprattutto degli uomini. Questi sono gli uomini che compongono il Corpo Nazionale.
Questa è la vera famiglia, quella che non fa distinzioni e che sa quanto è importante stare uniti, soprattutto in momenti come questo.
Pinuccio era orgoglioso di far parte di questa famiglia,e noi comelui. Ripartiamo da qui.
Coraggio ragazzi, potrebbe da qui a poco arrivare una chiamata . Non c’è più tempo per pensare.
Tra poco qualcuno potrebbe avere bisogno di noi
…. dei diversi ma uguali.
#perlagentetra/agente – #perivolontaritraivolontari – #sulatesta