ALBETTONE. Ore 15 Sale a quattro il numero delle vittime in A31. L’uomo coinvolto nel primo incidente, portato in ospedale in condizioni disperate dopo essere stato sbalzato fuori dall’auto, non ce l’ha fatta. È morto poco dopo al San Bortolo. I feriti sono cinque: non sarebbero gravi. Dopo il tamponamento di tre auto da parte del tir c’è stata una violenta esplosione ed è scoppiato il rogo. Gli occupanti della terza vettura sono riusciti a fuggire mentre tre persone, a bordo delle altre due auto, sono rimaste intrappolate tra le fiamme.
Ore 12.30 Inferno sull’autostrada A31 Valdastico Sud, dove intorno a mezzogiorno si sono verificati due incidenti a breve distanza l’uno dall’altro, entrambi in direzione Piovene Rocchette. Pesantissimo il bilancio che potrebbe essere di almeno tre morti e un ferito grave.
Il primo incidente è avvenuto poco dopo il casello di Albettone-Barbarano: nello schianto tra due auto una persona è stata sbalzata dall’auto. Le sue condizioni sono gravi.
In seguito alla coda che si è formata tra Albettone e Longare un tir ha centrato le auto ferme in colonna: tre hanno preso fuoco. Almeno tre persone sono morte carbonizzate.
Sul posto l’elisoccorso, i vigili del fuoco, la polizia stradale e il personale dell’autostrada. La A31 alle 12.30 è stata chiusa per permettere le operazioni di soccorso.
Dopo il Primo incidente sul casello di Albettone
Una colonna di mezzi, fermi per un precedente incidente accaduto qualche centinaio di metri più avanti, dove era rimasto ferito il 33enne, è stata tamponata da un camion.
Dopo l’urto, tre auto hanno preso fuoco. Il guidatore di una delle tre vetture è riuscito a scendere ma i Rossetto e Pozza sono rimasti bloccati nelle proprie, una Renaul Megane e una VW Golf. .
I pompieri di Lonigo e Vicenza hanno spento il rogo delle tre auto, niente da fare purtroppo per gli occupanti. Soccorso e portato in ospedale dal suem 118 il conducente, riuscito a scendere dall’auto in fiamme. Illeso il guidatore di un’altra auto e il conducente del furgone cassonato e l’autista del camion, un 53enne di Ancona.
Oltre alla vittima, ci sono stati tre i feriti sul primo incidente, dove sono intervenuti i vigili del fuoco di Este. Sul posto la polizia stradale e il personale ausiliario dell’autostrada.
Alle 16.30, circa i vigili del fuoco sono intervenuti nei pressi di via Salviati a Restena di Arzignano (Vi) per soccorrere un apicultore probabilmente sentitosi male, trovato però già deceduto. L’uomo è stato notato da alcuni passanti riverso all’interno dell’auto in una zona di prato dove sono presente le arnie su cui stava lavorando. Gli operatori della squadra di Arzignano si sono vestiti con apposite tute per la presenza delle api, hanno raggiunto l’uomo che è stato portato in zona sicura dove il personale del medico del 118 ha solo potuto constatare la morte del 77 enne apicultore di Folgaria.
Sul posto i carabinieri della locale stazione insieme alla polizia locale. Degli apicultori della zona hanno fatto rientrare le api all’interno delle arnie per poi provvedere al recupero del furgone bonificato. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco sono terminate dopo circa un’ora e mezza.
Schio. Danni ingenti al ‘Al Colletto di Velo’, non si esclude l’incendio doloso
Credo che su questi disastri non servano parole , la maggior parte delle volte si vedono volare via anni di risparmi e sacrifici , cercare un motivo per cui sia successo non è facile , e fino a prova contraria non risulta doloso , certo che chi da alle fiamme un bosco , una casa , una macchina , dovrebbe pagare caro assumendosi le proprie responsabilità , tutta la nostra solidarietà per questo evento disastroso , ed un monito a non mollare . I volontari
L’ incendio che ieri pomeriggio, ha devastato il bar-rifugio Al Colletto di Velo, che si trova sopra il Bosco del Tretto ha scosso l’intera comunità dell’Alto Vicentino e poche ore dal furioso incendio, si fa la conta dei danni. Al lavoro i vigili del fuoco per la messa in sicurezza.
Sul posto ieri, anche i carabinieri della compagnia di Schio, che stanno attendendo il responso dei vigili del fuoco per capire cosa ci sia dietro il grave incendio, che ha già provocato danni enormi, sia agli esterni che nella zona della cucina del noto locale preso di mira dagli escursionisti nel fine settimana. Distrutto il tetto del rifugio, che è stato bruciato per primo.
Difficile che il fuoco si sia generato da solo, ma è troppo presto per comprendere la natura del rogo che ha tenuto impegnati a lungo i pompieri. Troppo presto anche per avanzare ipotesi anche se i militari dell’Arma non escludono alcuna ipotesi in questo momento.
Non si sono registrati feriti perchè ieri , per il locale era giorno di chiusura.
Le indagini
Non si esclude il dolo al momento e sarà compito dei carabinieri del comandante Vincenzo Gardin capire se qualcuno potesse avercela con i titolari del rifugio, al punto da appiccare un incendio con l’intento di distruggere il locale. Non sarebbe la prima volta. Tuttavia, fa riflettere il fatto che le fiamme siano partite dalla cucina, quindi i carabinieri stanno tenendo in considerazione anche l’ipotesi del corto circuito dovuto al cattivo funzionamento di qualche elettrodomestico.
Su facebook, quando hanno iniziato a girare le foto fatte dal Presidente del Quartiere Tretto, si è scatenata la solidarietà nei confronti dei gestori del Colletto di Velo, meta del fine settimana di motociclisti e turisti appassionati del luogo immerso nel verde. Faceva impressione vedere le immagini del locale avvolto dalle fiamme. Lingue di fuoco che hanno distrutto tutto quello che trovavano sul loro cammino.
Non si fa il proprio dovere perchè qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per sè stessi, per la propria dignità. Oriana Fallaci
Noi nel nostro piccolo distaccamento diamo questo contributo alla comunità , facciamo ciò che possiamo e siamo ciò che facciamo , in prima linea per il soccorso a persona , animali e cose , in questo nostro difficile territorio prealpino , fatto di piccole e grandi realtà in alcuni casi difficili da raggiungere , se non con la profonda conoscenza del nostro territorio .
Il pompiere paura non ne ha …
Sia ben chiaro , il pompiere non è un eroe , è una persona ed è umano , avere paura non vuol dire non avere coraggio , la paura rende le persone attente e prudenti , riflessive sulle decisioni .
Questi sono i vigili del fuoco , questi sono i volontari .
Ancora una grande dimostrazione di quelle cose di cui sono capaci i vigili del fuoco , l’informazione , la sensibilizzazione del personale , le continue prove e simulazioni , anche se a qualcuno sembrano inutili possono veramente salvare una o più vite , questo sono i pompieri , questi sono i Soccorritori , gente che mette in prima linea la propria vita , per gli altri , un onore ma anche un onere , eseguito con orgoglio e professionalità .
Dopo tante disgrazie accadute nei tempi noti e non , anche in Italia si è capito che la prevenzione e alla base di tutto , l’attenta valutazione dei rischi che ogni singola persona , azienda o istituzione si pone in base alle leggi divenute ormai severissime fa si che il rischio di incidente venga ridotto al minimo . Quindi il corretto approccio e quello di prevenzione e protezione , la prevenzione serve per prevenire eventi incidentali , la protezione serve a proteggere le persone e cose dove non può arrivare la prevenzione , la protezione rimane comunque una fase in cui non sempre e possibile ridurre il rischio a zero
Una valutazione del rischio quantitativa richiede la determinazione di due componenti del rischio: la gravità di una potenziale perdita (detta “magnitudo”) e la probabilità che tale perdita si realizzi. Per rischio accettabile si intende un certo rischio che è conosciuto e tollerato generalmente perché i costi o le difficoltà per implementare una contromisura efficace risultano eccessivi se confrontati con l’aspettativa della perdita.
MEZZO IN BILICO CON DUE VITELLI ARRIVANO I VIGILI DEL FUOCO
L’incarico del vigile del fuoco e sempre molteplice , con obbiettivi molto chiari e precisi su cui si basa la propria preparazione tecnica e professionale , sempre in prima linea per salvaguardare , persone , animali e case o semplicemente ridurre i danni agli edifici , inoltre per le calamità naturali e salvaguardia del territorio .
10 aprile 2018 ore 19.30
Un furgone Daily ha perso il controllo ed e uscito di strada rimanendo in bilico sul declivio scosceso nella frazione di Lugo per diverse ore con il pericolo di trascinare i poveri animali lungo il pendio molto scosceso , le cause della perdita di controllo sono ancora in fase di accertamento e dentro c’erano due vitelli , gli animali ed il mezzo sono stati recuperati dai vigili del fuoco di Schio , l’intervento e durato circa 3 ore e si è concluso nella notte .
Era uno di noi , non esistono parole per questi gravi lutti di chi con passione professionalità ricopre queste missioni , siamo vicini ai suoi famigliari con loro ci uniamo nel loro dolore . Distaccamento volontari di Recoaro Terme
San Donato Milanese, vigile del fuoco muore nel crollo di un capannone
La sciagura in una ditta di detersivi in cui era scoppiato un incendio
di ILARIA CARRA
06 aprile 2018
Con i colleghi stava provando a spegnere le fiamme divampate in un capannone della zona industriale quando un pezzo di tetto gli è crollato addosso.E’ morto così sul colpo Pinuccio La Vigna, pompiere volontario del distaccamento di Pieve Emanuele. La Vigna, 49 anni, originario di Campobasso, era in una delle prime squadre intervenute sul posto con quattro autobotti. Nell’incidente è rimasto ferito anche un collega che era con La Vigna al momento del crollo. L’uomo, 50 anni, è stato trasportato all’ospedale di San Donato ma le sue condizioni non sarebbero gravi.L’incendio è scoppiato intorno alle 21 a San Donato Milanese presso la ditta Rykem, specializzata in vendita di detersivi e prodotti professionali per la pulizia. Le cause del rogo sono ancora da chiarire, le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di San Donato Milanese guidati dal capitano Antonio Ruotolo. Sono circa una ventina i mezzi dei vigili del fuoco intervenuti per domare le fiamme, l’attività di spegnimento proseguirà per tutta la notte.
Sul marciapiedi di fronte al capannone è appoggiata l’attrezzatura della vittima, ci sono il caschetto, il respiratore e la bombola che i colleghi di La Vigna gli hanno tolto subito nel tentativo di soccorrerlo.Sul posto é arrivato anche il pool antinfortuni della procura, una squadra coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e costituita dopo l’incidente alla ditta Lamina costato la vita a quattro operai.La vittima prestava servizio da volontario, era un appassionato di musica lirica.Lo scorso 20 marzo, altri due vigili del fuoco sono morti a causa di un’esplosione durante un intervento in seguito alla segnalazione di una fuga di gas in un appartamento a Catania.l pompiere deceduto era originario di Campobasso residente da tempo nel capoluogo lombardo.
La sua passione per quel lavoro traspare evidente dalla sua pagina Facebook, dove in una foto del giugno scorso sorride imbracciando una pompa tagliafiamme. «È un fucile buono, spegne il fuoco», aveva scritto rassicurando tutti i suoi contatti.Ieri sera non aveva uno di quelli ma era impegnato nelle operazioni di spegnimento nella ditta in via Giuseppe Marcora. Le quattro autobotti dei vigili del fuoco sono arrivate poco dopo le 21, il crollo è avvenuto quasi alle 22. È stato improvviso e immediato, il volontario non è riuscito a mettersi in salvo, è stato travolto dalla struttura che ha ceduto al calore. Un rumore di ferro contorto ha coperto le urla dei suoi colleghi che hanno tentato di avvertirlo.
I compagni hanno provato a soccorrerlo ma è stato tutto inutile, i detriti lo hanno sepolto e quando l’ambulanza del 118 è arrivata sul posto non c’era più nulla da fare. I carabinieri della compagna di San Donato Milanese, diretti da Antonio Ruotolo, sono al lavoro per cercare di ricostruire la dinamica e capire se si è trattato di un episodio doloso o di un incidente. La Rykem concentra la propria vendita nel nord Italia, dal 2006 collabora con enti pubblici e imprese. Secondo quanto comunicato finora, sembra che non abbia mai ricevuto minacce né ci siano stati incidenti che possano far pensare a un’intimidazione.
Non e giusto polemizzare sui morti , su quei morti che intervenuti per una missione di salvare vite , sono periti durante il loro “lavoro” un lavoro in molti caso pieno di imprevisti e di trappole cui non si sa bene con chi e cosa ci si confronta , non e giusto incazzarsi e bestemmiare , non è possibile che in una nazione chi mette in gioco la vita ogni giorno deva pagare un caro prezzo , e che le famiglie oltre alla gravissima perdita subita debbano subire questo ulteriore oltraggio , sono molto rattristato per queste morti assurde , ma sono molto arrabbiato per questo governo di ladri , fancazzisti e finti buonisti da quattro soldi quando chi mette in gioco la vita non ha nessuna possibilità di difendersi e per farlo sia costretto alle peggiori umiliazioni . Noi siamo con voi , vigili del fuoco , polizia di stato , carabinieri e tutte quelle forze che hanno dato per anni lustro in Italia , ma che vengono continuamente aggredite , bistrattate ed umiliate . Un Volontario
Nazionale –
USB VV.F. SCRIVE AL SOTTOSEGRETARIO.
VIGILI DEL FUOCO SENZA ASSICURAZIONE, IL MINISTERO DELL’INTERNO MANDA ALLO SBARAGLIO I POMPIERI E SE CAPITA UN INFORTUNIO BISOGNA ANTICIPARE LE SPESE DI TASCA PER CURARSI
Italia , ma che vengono continuamente aggredite , bistrattate ed umiliate . Un
Volontario
Lavoratori,
È scaduta la copertura assicurativa e di rimborso delle spese sanitarie che i vigili del fuoco fino a ieri usufruivano ed erano “coperti”, grazie ad un sistema che in qualche modo permetteva una certa salvaguardia in un momento come questo di crisi non prodotta dai lavoratori, adesso è venuta meno!
art. 38 della nostra Costituzione, “i lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”… (omissis), cosa che nel corpo nazionale non avviene.
I vigili del fuoco fino a ieri, con i proventi dei servizi a pagamento, si sono sempre pagati di tasca propria in modo sussidiario le anticipazioni di spese per malattie ed infortuni in quanto il dipartimento dei vigili del fuoco, anche in caso di gravissimi infortuni, NON paga le spese sostenute se non a chiusura dell’incidente e con tempi alquanto lunghi.
I pompieri, fino ad oggi sono vittime di una serie di passaggi parlamentari che sono stati penalizzati ed hanno inciso sui PROPRI soldi con un ulteriore taglio del 50% per pagare una crisi, ribadiamo, prodotta da altri; oggi i flussi di fondi che dal ministero dell’economia passano a quelli del ministero dell’interno, per poi essere destinati al dipartimento, che a sua volta venivano accreditati all’Opera Nazionale di Assistenza per il personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono stati ridotti al lumicino.
USB VVF ritiene che una categoria che rischia ogni giorno la vita e la propria salute per il paese deve essere tutelata da una qualche forma di assicurazione sanitaria pubblica o comunque organizzata, a carico dell’amministrazione da cui dipende.
USB VVF, nel ritenere che l’assistenza sanitaria al personale non può ricadere sui singoli lavoratori, lasciati completamente in balia delle assicurazioni private o polizze che raffrontandosi proprio con la pericolosità del lavoro da noi svolto, risultano costose ed in ogni caso inadeguate.
29 marzo 2018 Non avevano copertura Inail i vigili del fuoco uccisi dal rogo di Catania. E le tivù, comprese quelle di Stato, impegnate a dare notizie sin troppo dettagliate delle esequie del presentatore Fabrizio Frizzi, hanno persino scordato di ricordare due veri eroi. Nessuno si è preoccupato di dare risalto ai funerali celebrati in forma solenne, sia a Catania che a Trapani, di Dario Ambiamonte, 40 anni, e Giorgio Grammatico, 36, i due pompieri rimasti uccisi nell’esplosione, il 20 marzo scorso, del piano terra di una palazzina del capoluogo siciliano. La deflagrazione provocò anche la morte di un anziano che l’aveva in affitto, Giuseppe Longo, di 75 anni, e il ferimento di altri due pompieri, Marcello Taormina, 54 anni, e Giuseppe Cannavò, 36.
Fra i politici, l’unico ad essersi ricordato di loro è stato il ministro dell’Interno Marco Minniti. Dura la presa di posizione di Costantino Saporito, coordinatore nazionale dell’Unione sindacale di base (Usb) dei vigili: “Morti bianche – ha scritto il sindacalista – è un modo gentile di definire dei delitti a volte dei veri e propri omicidi sul posto di lavoro: sono invece vittime, come i loro familiari … Quante volte è già successo dall’inizio dell’anno, quante volte abbiamo visto divampare il fuoco, piuttosto che nuvole di veleni da depositi, fabbriche, magazzini?”.
Il j’accuse non si ferma qui. “Ma se un tg o un politico parlano di allarme sicurezza state sicuri che si riferiscono ai migranti, non ai lavoratori uccisi nel nome del profitto. Del resto sono solo dati che finiranno nel freddo calcolo che leggeremo tra qualche anno in un almanacco che racconta solo numeri e nasconde le storie”. L’attacco alla Rai di Saporito è veemente. “Ma perché la tv di Stato è rimasta muta? Non li celebra e non li ricorda? Forse pure lei, la tivù, è la vittima di una informazione “bianca”, incolore? Non facevano abbastanza notizia i due vigili catanesi? Sono altre le notizie che attirano l’attenzione, forse la bufala che vuole l’immigrato nella suite di lusso con la WI-FI? I luoghi comuni insomma di una propaganda becera, che semina odio e dimentica i suoi eroi”.
Sgomento, rabbia, amarezza, i sentimenti che in queste ore buie hanno preso d’assalto il cuore dei vigili che, tra l’altro, non usufruiscono, scandalo nello scandalo, dell’assicurazione Inail. “Siamo gli unici lavoratori senza copertura Inail”, ha svelato Saporito, “da sempre stiamo chiedendo di goderne, ma i governi hanno altro da fare e un diritto sacrosanto resta negato”. Per coprire gli eventuali infortuni, anche i mortali, “l’Opera Nazionale Assistenza (ONA), che dovrebbe essere la nostra cassa mutua ha stilato un’assicurazione con Unisalute pagando 2.500.000 euro con un premio massimale di 1.500.000 euro per 34mila pompieri”, ha spiegato il coordinatore dell’Usb. Uno scandalo. Il sindacato ha chiesto che il governo convochi subito le parti affinché si lavori per l’acquisizione della copertura. “Chiediamo ai cittadini di unirsi al dolore ma anche di sostenerci in questa battaglia affinché la perdita di due nostri colleghi non rimanga un freddo articolo di cronaca”, ha concluso Saporito.
Alle esequie, celebrate dall’arcivescovo metropolita di Catania Monsignor Salvatore Gristina (che come al solito ha parlato di “tragico evento”), oltre a Minniti erano presenti il capo dipartimento dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi ed il capo dipartimento della protezione civile nazionale Prefetto Bruno Frattasi. Ai funerali ha partecipato una delegazione del coro del Teatro Massimo Bellini. La salma di Ambiamonte è stata portata in corteo su un’autoscala dal comando provinciale dei vigili del fuoco e ha attraversato alcune vie del centro della città prima di giungere nella Cattedrale, salutata da un lungo applauso. Ma gli applausi non possono bastare: occorre dare un senso a questo dramma.
Paolo Salvatore Orrù
Usb: i vigili del fuoco morti a Catania non avevano assicurazione INAIL, come tutti i pompieri. Ora basta
Catania,21/03/2018 09:11
Sgomento, rabbia, amarezza questi sono i sentimenti che si sono mescolati durante tutta una notte passata tra le macerie di una esplosione e i telefoni che impazzivano.
Due colleghi distesi per terra e due portati di corsa in ospedale. Siamo rimasti tutti senza respiro!
Sono uscite foto, tra le nostre chat, frammenti di corsi ed emergenze passate dove ognuno di noi ricordava Dario e Giorgio nella propria esperienza personale. Questa mattina tutti abbiamo aperto subito il sito ufficiale del corpo nazionale: nessuna notizia ancora!
Poi sale la rabbia: siamo gli unici lavoratori senza copertura INAIL!
Come Unione Sindacale di Base chiediamo da tempo, troppo, di godere di questa copertura. Ma il governo – i governi – hanno altro da fare e un nostro diritto sacrosanto rimane negato, nonostante in questi momenti, in tutti i momenti della giornata di lavoro, ci darebbe quella tutela necessaria a chi come noi di mestiere “salva le vite”.
È necessario, è indispensabile che anche i vigili del fuoco abbiano la copertura INAIL. Non possiamo più accettare di essere l’unica categoria non tutelata quando ci facciamo male o, come nel caso di Catania, piangiamo un dolore estremo!
Noi, vigili del fuoco, con un solo secondo di lavoro guadagniamo una intera vita di stipendio. Ma oggi non vogliamo fare polemica sul salario, 1350€ non giustificheranno mai la vita che facciamo. La copertura INAIL però la pretendiamo per rispetto verso tutti i vigili del fuoco che ogni giorno rischiano la propria vita senza chiedere mai nulla in cambio. Il telefono squilla e noi partiamo ma poi cosa succede?
Come Usb chiediamo che il governo convochi urgentemente le parti affinché si lavori immediatamente sull’acquisizione del diritto INAIL per tutti i vigili del fuoco. Chiediamo ai cittadini di unirsi al nostro dolore ma anche di sostenerci in questa battaglia affinché la perdita di due nostri colleghi non rimanga un freddo articolo di cronaca.
Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco Unione Sindacale di Base
Ci sono notizie che ti possono scaldare il cuore di salvataggi in condizioni estreme , di interventi impossibili , di recuperi quasi incredibili . Ma ci sono anche situazioni complicate , che mettono a dura prova anche loro , in quella sottile linea tra il vivere e morire . Questi sono i pompieri , gente normale , gente di cuore che fa i conti anche con il coraggio della paura , ma poi è sempre in prima linea senza “se” e “ma” , qualcuno ha già sentenziato che non si siano eseguite correttamente le procedure , quelle procedure che i vigili del fuoco conoscono bene perchè su quel piatto che loro mettono in gioco c’è la loro vita , perciò per loro le POS (Procedure operative standard ) sono il loro pane , il rispetto di quelle regole per poter portare a casa la pelle , sono come la bibbia , non ci sono colpe ci sono solo grandi gesta quelle gesta che con grandissima professionalità mettono negli interventi , non agire vuol sempre dire aver preso una decisione . Non si possono infangare le loro divise con le menzogne e con le congetture , le loro divise sono sporche dal fango delle alluvioni , dai calcinacci delle macerie dei terremoti , da quella polvere acre dell’incendio , non si sporcano le divise dei Vigili del fuoco per creare un capro espiatorio di responsabilità , loro la responsabilità sanno molto bene cosa sia , un abbraccio alle famiglie di questi Vigili del fuoco . DISTACCAMENTO VOLONTARI
Catania 20-3-2018 – Ci sono almeno tre vittime nell’esplosione della palazzina di ieri sera a Catania: due sono vigili del fuoco, l’altro il gestore di una bottega. Gli uomini dei vigili del fuoco, assieme alle unità cinofile, sono riusciti a entrare nella bottega di via Sacchero 4 solo intorno alle 21. Erano lì da ore, da quando, intorno alle 19.30, era arrivata alla centrale operativa la segnalazione di una fuga di gas nei pressi dell’incrocio tra via Garibaldi e via Plebiscito.
A perire nella tragica esplosione Giorgio Grammatico (37 anni) e Dario Ambiamonte (39 anni), che stavano tentando di aprire la porta dello stanzone al pianterreno dove era stata segnalata la puzza di gas. Il terzo uomo, secono l’ipotesi più accreditata, è Giuseppe Longo, il 60enne gestore di un deposito di biciclette, ma il cadavere carbonizzato è del tutto irriconoscibile. Gli uomini dell’ Asec, l’azienda che gestisce il servizio del gas in città, hanno escluso che si sia trattato di una perdita proveniente dalle tubature. Secondo loro, infatti, la deflagrazione è collegata a una bombola contenuta nella stanza che era stata adibita dall’anziano a deposito biciclette.
Ci sarebbero altri due feriti appartenenti al corpo dei vigili del fuoco, ricoverati all’ospedale Garibaldi di Catania ma non sarebbero in pericolo di vita. La tragedia è iniziata ieri sera intorno alle 19.15 quando la squadra dei pompieri viene inviata in via Garibaldi, all’altezza del civico 335, per una possibile fuga di gas proveniente da una bottega al pianterreno. Mentre i vigili tentavano di entrare, sarebbe partita la deflagrazione che avrebbe scaraventato gli uomini intervenuti per i soccorsi. La procura di Catania ha aperto una indagine sulla vicenda. Dal varco che le forze dell’ordine sono riuscite ad aprire, sono recuperate tre bombole di gas, ancora integre, che sono state posizionate sul marciapiedi. La vicenda è ancora tutta da chiarire.
Intanto è stata diffusa la notizia secondo cui si sarebbero aggravate le condizioni di Giuseppe Cannavò, 38 anni, anche lui vigile del fuoco. L’uomo è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi e ha una grave lesione polmonare. Restano critiche, ma non è in pericolo di vita, le condizioni dell’altro pompiere, Marcello Tavormina, 38 anni, che ha riportato un trauma cranico.
E’ indagato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo Marcello Tavormina, 38 anni, capo della squadra dei vigili del fuoco coinvolti nell’esplosione di una palazzina a Catania, in cui sono morti due suoi colleghi e un quarto è ricoverato con lui nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi. Per la Procura è un’iniziativa dovuta prima di compiere atti irripetibili che confluiranno nell’inchiesta.
Nell’attività dei vigili del fuoco ieri sera a Catania ci sarebbe stata «una cattiva valutazione dei fatti» e avrebbero «lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas». E’ l’ipotesi della Procura che ha indagato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo Marcello Tavormina, 38 anni, capo della squadra dei vigili del fuoco coinvolti nell’esplosione di una palazzina a Catania. La Procura non ha ancora disposto l’autopsia in attesa di accertamenti tecnici preliminari.
3/4/2018 ore 8 Sono ore di apprensione a Malo per la scomparsa di una 81enne, della quale non si hanno più notizie da ieri sera. L’anziana, che abita con il figlio in via Vicenza, è uscita di casa intorno alle 19 senza farvi più ritorno. Da ieri sera vigili del fuoco, carabinieri e volontari sono impegnati nelle ricerche, per ora senza esito.
4/3/2018 ore 13 È stata trovata dai soccorritori intorno alle 11 viva, ma priva di coscienza la donna di 81 anni di Malo di cui non si avevano notizie dalla serata di ieri. L’anziana è stata trovata da una squadra di soccorritori coordinati dai vigili del fuoco che hanno diretto le ricerche, nella zona di via Santa Maria Celeste. All’anziana sono stati prestati i primi soccorsi nell’attesa dell’arrivo del personale del Suem 118, che l’ha trasportata in ospedale. La donna è ricoverata in codice rosso all’ospedale di Santorso: era in ipotermia dopo aver trascorso la notte all’addiaccio.
ore 19 Non ce l’ha fatta l’anziana di cui non si avevano più notizie da ieri sera e trovata nella tarda mattinata di oggi priva di coscienza dopo una notte all’addiaccio. Le sue condizioni, già gravi al momento del ritrovamento, si sono aggravate nel corso del pomeriggio. Nonostante il disperato tentativo dei medici di salvarla, l’anziana è spirata all’ospedale di Santorso.
Le ricerche iniziate nella serata di ieri hanno coinvolto 13 operatori dei vigili del fuoco presenti con cinque automezzi e l’unità di comando locale con personale TAS (topografia applicata al soccorso), i carabinieri, i volontari della protezione civile di Malo e Schio e cinofili di Valdagno.
Fonte : Silvia Dal Ceredo Giornale di vicenza
Per chi soccorre non ci si abitua mai , alle situazioni , alla tragicità degli eventi , e solo la grandissima professionalità di quei operatori che sembrano con fare distaccato dall’evento , ma sono invece consapevoli ed affrontano con umiltà le disgrazie di chi vorrebbe solo sentirsi dire ” Ok non preoccuparti , va tutto bene “, si fa quello che si può , si fa quello che noi chiamiamo quel gesto di altruismo di salvare una vita , ma purtroppo le cose non vanno sempre cosi , di questo ne siamo consapevoli , noi siamo uomini e donne , non siamo eroi , siamo semplicemente Vigili del Fuoco .