Simulazioni di evacuazione

Risultati immagini per piani di evacuazione nelle scuoleLa planimetria sopracitata e solo dimostrativa

Questo post non ha la presunzione di proporre degli standard di piani di evacuazione , ma propone una piccola linea di sviluppo allo scopo di individuare i punti principali :

SIMULAZIONE TERREMOTO
II D.M. 26 AGOSTO 1992 dispone la realizzazione di due prove di evacuazione. La prima prova di evacuazione dell’anno verrà condotta simulando un terremoto. L’esercitazione si svilupperà in quattro distinte fasi, tra loro successive:

Fase 1) Simulazione terremoto;
Fase 2) Apertura porte lungo le vie di esodo ;
Fase 3) Evacuazione (riguarda tutti gli occupanti la scuola);
Fase 4) Appello (riguarda tutti gli occupanti la scuola).

E’ necessario che nel corso della prova tutti si attengano scrupolosamente alle procedure operative riportate di seguito.

Fase 1) Simulazione terremoto.
Il terremoto è un evento naturale chiaramente avvertibile (escluse le scosse di bassa intensità), per questo non ha bisogno di un particolare tipo di allertamento (es. suono della campanella, allarme, ecc.). Non dovendo utilizzare l’allarme acustico, per dare inizio alla prova le classi saranno avvisate a voce, dal personale di piano, con il sistema porta a porta o, laddove presente, con il sistema di altoparlanti. Al messaggio “Inizio dell’esercitazione terremoto” gli allievi e gli insegnanti dovranno portarsi sotto i banchi (cattedra o architrave per gli adulti). Si resterà in tale posizione in attesa del segnale di evacuazione (il tempo di attesa può eventualmente essere utilizzato rivedendo con i ragazzi le modalità di evacuazione descritte nella fase 3).

Fase 2) Apertura porte di emergenza
Terminata la fase di allertamento, il personale facente parte della squadra di emergenza provvedere ad aprire le porte lungo le vie di esodo, verificandone la percorribilità.

Fase 3) Evacuazione
Al segnale di evacuazione (suono della campanella o allarme ove presente) gli insegnanti devono:

– preparare la classe all’evacuazione (ordinare gli alunni in fila indiana);
– contare gli alunni presenti e prendere il registro di classe (nel registro dovrà sempre essere presente e disponibile un “modulo di evacuazione” (nel caso in cui sia immediatamente rilevata l’assenza di un alunno, il docente responsabile di classe comunica la notizia al coordinatore dell’emergenza o alla squadra di emergenza);
– verificare che non siano rimaste persone nell’aula, chiudere la porta del locale, mettersi in testa alla fila di alunni;
– accertare col responsabile della evacuazione di ciascun piano, che le vie di fuga siano sgombre, seguire le indicazioni dello stesso nel caso si debbano trovare delle vie alternative;

Nel portarsi all’esterno dell’edificio scolastico bisogna restare sempre lontani da finestre o porte con vetri; lungo le scale costeggiare invece le pareti; Nel caso di alunni in situazione di handicap gli insegnanti di sostegno si prenderanno cura degli stessi per la loro evacuazione: trovandosi fuori dalle sezioni/aule dovranno raggiungere la zona di sicurezza e non riaccompagnare gli alunni nelle rispettive aule;
Nel corso dell’evacuazione, non è previsto alcun particolare ordine di uscita; l’insegnante qualora le vie di uscita si presentino occupate, attenderà che le stesse diventino libere.

FASE 4) Appello
Raggiunto il punto di raccolta l’insegnante provvede a compilare il modulo di evacuazione che andrà consegnato al responsabile dell’area di raccolta.

SIMULAZIONE INCENDIO
La seconda prova di evacuazione verrà condotta simulando un incendio all’interno di un locale della scuola (verrà scelto uno spazio a maggior rischio di incendio, ad esempio la biblioteca, la mensa, un laboratoro, ecc.). L’esercitazione si svilupperà in quattro distinte fasi tra loro successive:

Fase 1) riguarda solo le classi presenti nel locale ove viene simulato l’incendio;

Fase 2) riguarda solo le classi prossime a quella ove viene simulato l’incendio;

Fase 3) e 4) riguarda tutti gii occupanti la scuola.

E’ necessario che nel corso della prova tutti si attengano scrupolosamente, in relazione alla fase dell’esercitazione che li vedrà coinvolti, alle procedure operative riportate di seguito.

Fase 1) In un locale della scuola viene simulato un incendio.
Gli addetti all’emergenza presenti al piano ove viene simulato l’incendio, o avvertiti del pericolo, devono:
– prendere l’estintore più vicino;
– portarsi in prossimità del locale per valutare la gravita del pericolo;
– adoperarsi per la sua eliminazione simulando lo spegnimento con l’estintore.

Fase 2) Viene rilevata l’impossibilità di spegnere l’incendio.
Gli addetti all’emergenza devono:
– avvertire (qualora ciò non sia già stato fatto) personalmente o tramite personale di piano le classi che si trovano in pericolo imminente (in vicinanza dell’incendio) dando allarme a voce, o con il sistema porta a porta;
– ispezionare, se le condizioni ambientali lo consentono, prima di abbandonare la parte di edificio interessata dall’incendio, i locali di piano defilati (raggiungendo per esempio i servizi igienici), controllando che l’area sia stata interamente evacuata, chiudendo le porte lasciate aperte;
– allertare il Coordinatore dell’emergenza (se non si è già portato sul posto)

Fase 3) Viene diramato l’ordine di evacuazione totale dell’edificio a mezzo di allarme acustico.
Gli addetti alla squadra di emergenza devono:
– su indicazione del Coordinatore dell’emergenza, diramare l’ordine di evacuazione per tutto l’edificio attivando l’allarme e simulare la chiamata ai Vigili del Fuoco e/o Pronto Soccorso;
– spalancare prontamente i portoni di entrata e di uscita bloccando eventualmente il traffico veicolare esterno per consentire il raggiungimento in sicurezza del punto di raccolta;
– controllare che il personale attui l’evacuazione nel rispetto di quanto stabilito nel piano di emergenza;
– ispezionare, se le condizioni ambientali lo consentono, i locali defilati presenti nel piano di propria competenza;
– disattivare il quadro elettrico generale della scuola;
–  prendere il registro delle presenze degli insegnanti e del personale ATA;
–  lasciare l’edificio (terminate le operazioni di evacuazione) portandosi nel punto di raccolta.
In questa fase gli insegnanti si atterranno a quanto già precisato nella simulazione terremoto alla fase 3)

Fase 4) Raggiunto il punto di raccolta l’addetto alla squadra di emergenza resta a disposizione del Responsabile dell’evacuazione. Gli insegnanti provvederanno invece a compilare il modulo di evacuazione che andrà consegnato al responsabile dell’area di raccolta. Al fine di rendere efficace la prova non verrà dato alcun preavviso circa il locale in cui sarà simulato l’incendio.

Addestramento con Motopompe

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Gruppi idrici da esaurimento e svuotamento acque 
Nelle operazioni di soccorso dei vigili del fuoco c’è spesso la necessità di pompare acqua o altri fluidi: per effettuare rifornimento idrico da una fonte esterna, per svuotare locali
seminterrati allagati, per la raccolta di fluidi di qualsiasi tipo che si siano raccolto al suolo, oche abbiano formato pozze, o per travasarli da un recipiente inefficiente a uno sicuro.

Allagamento
Le pompe in dotazione agli automezzi antincendio VV.F. possono aspirare acqua e altri liquidi, anche in grande quantità, ma solo se la profondità del liquido resta inferiore ai dieci metri. Per profondità superiori queste pompe entrano in cavitazione, non riescono cioè a creare nel tubo di aspirazione una depressione sufficiente ad aspirare l’acqua.
Quando si deve invece lavorare a profondità superiori vengono usate le pompe ad immersione, attrezzature che lavorano immerse nel liquido che pompano, lavorando in regime di spinta anziché di aspirazione. In questo modo si elimina la necessità di tubazioni rigide in cui poter creare il vuoto (adescamento) e non c’è un limite alla profondità del liquido da prelevare. L’unico limite della pompa a immersione è la sua potenza e la lunghezza delle tubazioni e dei cavi necessari per l’operazione.
Una importante distinzione è inoltre quella tra pompe per acque limpide e pompe per
acque luride.
Le acque luride possono contenere piccoli corpi solidi che potrebbero danneggiare e perfino rompere o far grippare la pompa utilizzata. In una pompa per acque luride invece possono transitare piccoli oggetti senza danno, se non sono più grandi di quelli per i quali la pompa è stata progettata.
Dal momento che la pompa lavora in immersione, deve essere mossa da motori diversi da quelli a combustione. Molte utilizzano infatti un motore elettrico, collegato alla pompa, ma isolato elettricamente dall’ambiente e dall’umidità esterna; in altri casi si utilizza un motore idraulico mosso dall’olio in pressione a sua volta azionato da una moto centralina esterna; esiste infine una pompa che viene azionata dal flusso idrico uscente da una manichetta connessa alla pompa del veicolo antincendio, progettata proprio per le operazioni dei VV.F.

Pompa ad immersione ad azionamento idraulico
Caratteristica comune alle pompe immerse usate nel caricamento dei veicoli da intervento dei VV.F è la leggerezza, la possibilità cioè di essere trasportate e collocate da un solo uomo. Le dimensioni sono tali che la pompa può essere impiegata nelle fonti idriche di difficile accesso, come pozzi, tombini, boccaporti, piccole vasche o locali interrati accessibili da piccole finestre o cavedi. Le dimensioni limitate ovviamente condizionano la sua capacità di aspirazione e le dimensioni massime degli oggetti solidi aspirabili senza danni.

Elettropompa sommersa
La motopompa prevista per il caricamento sugli automezzi da intervento W.F è una pompa elettrica ad immersione idonea per acque sudicie, con una prevalenza (cioè l‟altezza a cui l’acqua può essere spinta) di 8 – 10 metri, e una portata massima (ad altezza intermedia) di circa 36 metri cubi all’ora (10 litri al secondo). Può riempire un serbatoio vuoto da 1600 litri in circa 3 minuti, oppure può vuotare una cantina di circa 20 m2, in cui l’acqua sia arrivata all‟altezza di un metro, in circa 30 minuti.
È mossa da motore elettrico della potenza di circa 1,5 KW, alimentato da corrente alternata a 230V, con 20 metri di cavo di alimentazione. La sicurezza elettrica è assicurata dal doppio isolamento delle parti in tensione; è comunque opportuno assicurarsi che l‟alimentazione elettrica sia protetta da un interruttore differenziale ad alta sensibilità. L‟alimentazione del motogeneratore presente sui veicoli WF è dotata di queste caratteristiche, se la puntazza di messa a terra è correttamente collocata.

MOTOPOMPE IN USO AI VIGILI DEL FUOCO

Le pompe sono di tipo centrifugo autoadescante a girante aperta e piatto d’usura riportato.
L’autoadescamento avviene per borbottamento dell’aria all’interno del liquido imprigionato nel corpo della pompa, che quindi deve essere di disegno e forma tali da permettere un rapido e sicuro autoadescamento fino a 8 m di profondità. Una valvola di non ritorno incorporata nel corpo evita lo svuotamento di quest’ultimo alla fermata della pompa, permettendo un rapido innescamento alla ripartenza della pompa. La tenuta meccanica è in metallo duro resistente all’abrasione ed è lubrificata tramite una camera a grasso sul retrotenuta.

VANTAGGI
La capacità di autoadescamento permette l’uso di tali pompe senza riempire la condotta di aspirazione ed evita la valvola di fondo. Possono quindi essere agevolmente usate in
versione trasportabile con motori elettrici o endotermici, oppure nell’aspirazione da vasche o canali profondi o lontani. La girante di tipo aperto con palettatura di forte spessore ed il piatto di usura nichelato e riportato con viti di acciaio inossidabile, conferiscono alla macchina una buona resistenza all’azione meccanica di sostanze abrasive quali sabbia, terriccio, polvere di marmo ecc..
Ampie aperture sul corpo permettono l’ispezione dell’interno della girante senza dover
smontare la pompa.

MOTOPOMPE DA SVUOTAMENTO
Le motopompe da svuotamento sono state progettate per impieghi gravosi continuativi di Vigili del Fuoco e Protezione Civile. Il rapido adescamento, anche con elevata prevalenza di aspirazione, l’elevata portata e prevalenza e l’altissima qualità dei materiali impiegati per la costruzione sono le caratteristiche principali .
La robustissima costruzione del corpo pompa unita alla particolare conformazione della
girante permette il trattamento ed il trasferimento acque luride, con sassi e corpi solidi in sospensione rendendo così possibile anche l’utilizzo senza impiegare il filtro di
aspirazione.

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